È stata una battaglia ad armi pari quella combattuta martedì sera nella finale d’andata regionale under 18 dalle ragazze catanesi della Rainbow basket contro le pari età della Virtus Eirene Ragusa. Le ragusane l’hanno spuntata di dieci punti, 56 a 66, ipotecando il titolo, nonostante giocassero, almeno sulla carta, fuori casa.
“In realtà siamo state costrette a giocare anche noi fuori casa, nel palazzetto privato della scuola Leonardo Da Vinci: il PalaCatania è ancora inagibile”, spiega Marzia Ferlito, dirigente della società etnea, capitano della prima squadra in serie B e soprattutto allenatrice del settore giovanile insieme ai colleghi Santino Coppa, Susanna Bonfiglio e Marco Lo Faro.
Solo ieri il grande impianto di corso Indipendenza, a quattro giorni dalla chiusura che ha impedito all’altra società di basket etnea che ha sede al PalaCatania, l’Elefantino, di disputare un incontro, ha finalmente ricevuto la visita di un parquettista inviato dal Comune. “E questi quattro giorni sono un tempo rapidissimo per noi, probabilmente frutto di tutte le proteste fatte nel corso di questi mesi: nell’impianto quando c’è mal tempo ci sono infiltrazioni di acqua. Ma noi paghiamo regolarmente l’affitto del campo, e pretendiamo almeno di poterlo usare”, spiega Ferlito.
Ferlito, in attesa della risoluzione definitiva del danno al parquet del PalaCatania, ringrazia comunque il Comune. “Vogliamo fare un plauso alla solerzia dell’intervento. Siamo felici, e la speranza è che, avendo sensibilizzato in questi giorni con decisione sulla situazione, ma sempre con rispetto, il Comune della nostra città, qualcosa stia cambiando e che il PalaCatania, struttura totalmente completa e adatta alla pallacanestro a livello di servizi, possa tornare serenamente la nostra “casa””.
La situazione difficile è stata peraltro mostrata, con tanto di secchi, da Striscia La Notizia a livello nazionale, insieme alla devastazione del PalaGalermo, l’impianto nel quale le società di basket etnee si allenavano e giocavano fino al 3 agosto 2015.
“Il PalaGalermo è in totale degrado, il PalaCatania ha gravi problemi. Se non fosse stato per la generosità di un’altra società catanese, l’Alfa del presidente Nico Torrisi, avremmo rischiato di dover andare a giocare ad Acireale o molto più probabilmente di perdere la finale a tavolino”, spiega Ferlito.
La soluzione?
“Che il Comune mettesse a bando le strutture, dandole in gestione prima che arrivino nel degrado totale”.
“Chiaramente – prosegue Ferlito -, una struttura enorme come il PalaCatania non sarebbe gestibile da piccole realtà, ma una struttura come il PalaGalermo si potrebbe gestire insieme ad altre società volenterose come la nostra”.
Quello del palazzetto autogestito, per Ferlito che si occupa di basket da anni è però quasi un sogno. “Sarebbe splendido avere le chiavi dell’impianto, organizzare più turni per gli allenamenti da dividere tra fondamentali e gioco, dando un servizio di qualità ai nostri utenti. Senza dimenticare – conclude l’allenatrice delle giovanili della Rainbow basket -, che facciamo tutto senza scopo di lucro e andiamo avanti grazie alla filantropia di persone come mio padre e ai piccoli contributi delle famiglie”.