Mafia (con arresti e sequestro di beni), movida (controlli per la sicurezza), tifosi (un occhio di riguardo da ex arbitro) e soprattutto cultura diffusa della legalità. Si presenta con semplicità e cordialità ma con le idee già chiare sui problemi che dovrà affrontare, Giuseppe Gualtieri, da oggi questore di Catania.
Non si siede dietro la scrivania della sala delle conferenze stampa. Non fa dichiarazioni programmatiche, ma risponde ai giornalisti che gli pongono numerose questioni.
Ci tiene, in apertura, ad evidenziare il rapporto ed il dialogo che vorrà tenere con gli studenti ed il mondo della scuola e con i catanesi, sia quelli organizzati in associazioni culturali, di volontariato, che quelli che ogni giorno, nelle vie e nelle piazze, possono essere i primi educatori di se stessi e di coloro che vedono commettere reati oppure gesti di mancanza di rispetto per monumenti o comunque beni comuni. Si aspetta segnalazioni che consentiranno agli agenti, attraverso la persuasione ed il dialogo, di far crescere stima e considerazione fra rappresentanti dello Stato e popolazione, soprattutto giovanile, ma non solo.
Ovviamente si occuperà di mafia, con le sue articolazioni nel territorio di Catania. E’ stato tra coloro che hanno arrestato Bernardo Provenzano, ed anche se la città etnea non è come Palermo, tuttavia, grazie alla qualità di dirigenti e poliziotti che da anni operano quì, è certo che proseguirà l’opera del suo predecessore in perfetta sincronia con carabinieri, guardia di finanza e procura della repubblica.
La movida – aggiunge rispondendo ad una domanda – è senz’altro importante per la movimentazione economica, per la capacità di aggregazione, perché rende viva la città. La modalità di svolgimento delle attività, ovviamente, sarà oggetto di grande attenzione e controllo, vuoi per la qualità di quello che viene offerto che per evitare che diventi centro di spaccio od altro.
Sui tifosi catanesi spende qualche parola, ricordando di essere ancora un iscritto all’AIA (è arbitro benemerito della sezione di Locri, e rappresentante A.I.A. presso la Corte di Giustizia Federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio a Roma). Certo ci sono dei precedenti dolorosi con la tifoseria catanese che, però, credo che abbia cambiato completamente atteggiamento. Purtroppo Catania non ha al momento la collocazione che merita nei campionati nazionali, cioè la serie A.
Si aspetta ampia collaborazione anche dai giornalisti, stampa, tv. radio, online. Sono veicoli fondamentali di diffusione di modalità comportamentali: praticamente li ha arruolati, ad honorem, fra i suoi collaboratori, ovviamente solo per gli aspetti culturali.
Al nuovo questore gli auguri di buon lavoro da Hashtag Sicilia.