CATANIA – Si svolgerà sabato 20 luglio alle ore 10.00, presso l’Hotel Nettuno di Catania, il convegnoorganizzato dalle Acli Sicilia dal titolo “Quale prospettive economiche e sociali in una Sicilia che cambia?”.
All’incontro, dopo i saluti di Ignazio Maugeri, presidente provinciale delle Acli Catania e di Bruno Brucchieri, assessore ai Servizi Sociali, Inclusione Sociale e Famiglia del Comune di Catania, previsti gli interventi di: Stefano Parisi, presidente nazionale Caf Acli; Paolo Ricotti, presidente nazionale Patronato Acli; Rosario Cavallo, segretario nazionale Fap Acli e Alfio Adornetto, vice presidente del Forum Associazioni Familiari della Sicilia. A moderare l’incontro la presidente regionale Acli Sicilia, Agata Aiello.
Il presidente nazionale Caf Acli, Stefano Parisi, presenterà i dati di un’indagine svolta proprio dal Caf Acli e dall’Iref (Istituto di Ricerca delle Acli) sui redditi delle famiglie che si sono rivolte ai centri Caf Acli a livello nazionale: dati alla mano si potrà quindi delineare la situazione economica delle famiglie italiane.
A seguire, il presidente nazionale del Patronato Acli, Paolo Ricotti, discuterà del ruolo dei patronati Acli che, da sud a nord, erogano servizi di utilità sociale per tutti i cittadini.
In un quadro economico non di certo positivo i risultati di un’indagine nazionale della Fap Acli ha evidenziato il significativo contributo sociale degli anziani, che si trovano a supportare, anche e soprattutto economicamente, le spese dei famigliari, dei figli e dei nipoti: sarà questo il focus dell’intervento di Rosario Cavallo, segretario nazionale Fap Acli. A seguire l’intervento di Alfio Adornetto, vice presidente del Forum Associazioni Familiari della Sicilia, che ha l’obiettivo di proporre la promozione di politiche famigliari.
“I dati di cui si discuterà non sono dei migliori e sono rappresentativi di una Sicilia che arranca” –dichiara la presidente regionale Acli Sicilia, Agata Aiello. “Ma non dimentichiamo che la missione della nostra Associazione è quella di diffondere la cultura del cambiamento, portando avanti proposte di sviluppo, di progettualità e di rigenerazione sociale, facendo sempre da pungolo alle Istituzioni”. “Noi delle Acli – conclude Aiello – dobbiamo essere i primi a credere realmente in un cambiamento, che è possibile”.