L’assemblea CGIE si è riunita alla Farnesina ed ha eletto nuovo Segretario Generale Maria Chiara Prodi. “Una scelta che rappresenta una grande opportunità. Soprattutto per riformare gli organi di rappresentanza degli italiani all’estero come i Comites e la stessa CGIE”, ha spiegato il Senatore Pd Francesco Giacobbe nel suo intervento nel dibattito generale dopo il saluto del ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani e la relazione annuale del Sottosegretario di Stato Giorgio Silli.
Nel suo intervento, il Senatore, eletto nella circoscrizione estera Africa-Asia-Oceania-Antartide, ha voluto, oltre che congratularsi con la neoeletta Segretaria Generale, ricordare la figura di Michele Schiavone, che per decenni ha guidato l’assemblea ed è scomparso di recente.
“Senza dubbio Schiavone ha contribuito alla storia dell’Emigrazione italiana nel mondo. In particolare, la sua visione delle nostre comunità era una visione moderna, basata sulla consapevolezza che gli oltre 70 milioni di persone di origine italiana nel mondo sono stati e continuano ad essere una grande risorsa per il nostro Paese. Ma anche basata sulla consapevolezza che spesso tale ruolo non era e non è riconosciuto in Italia”.
Per il Senatore Giacobbe l’elezione di Maria Chiara Prodi rappresenta un’opportunità da sfruttare perché “c’è tanto lavoro da fare ed il CGIE deve avere un ruolo fondamentale. Bisogna partire da interventi diretti e immediati, formulando strategie che, capitalizzando l’esperienza del passato, si pongano obiettivi a lungo termine che riguardano: le prime generazioni di italiani che hanno lasciato il nostro paese; i loro discendenti spesso integrati con successo nelle società dei loro paesi adottivi, chi ancora oggi decide di lasciare l’Italia per fare esperienze professionali che poi arricchiranno il loro futuro nel mondo oppure per andare alla ricerca di nuovi posti dove vivere”.
Per raggiungere questi obiettivi, ha spiegato Giacobbe nel suo intervento, “non possiamo non partire dalla constatazione che le nostre istituzioni di rappresentanza sono, per dirla in maniera elegante, vetuste. Comites e CGIE hanno bisogno di essere rivitalizzati, ridefinendo un ruolo che deve tenere in considerazione il mondo di oggi e quindi pensando a strutture che permettano con flessibilità e tempi reali, un effettivo contributo alla definizione delle politiche che riguardano gli italiani nel mondo. Tutti abbiamo presentato progetti di legge di riforma di queste istituzioni. Forse sarebbe il caso di avviare nuovamente un confronto fra tutte le parti, governo, parlamento, CGIE, Comites, comunità italiane nel mondo, un confronto che parti dalla definizione di principi e capisaldi solidi per il futuro”.
Allo stesso modo, per il Senatore Giacobbe, serve collaborazione bipartisan su un altro punto fondamentale: il riacquisto della cittadinanza da parte degli italiani che l’hanno persa. “Al Senato ci sono ora due disegni di legge uguali, uno a mia firma, l’altro del centrodestra. È giunto il momento che questa vicenda arrivi a compimento. Ora l’aula non può che esprimersi e approvare questa legge”.