1 Maggio, le riflessioni dei sindacati

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Giovanni Musumeci (UGL Catania): “Sicurezza e sviluppo”

“Anche quest’anno il Primo maggio sarà per noi l’occasione per ricordare che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro rimane prioritario. Troppo spesso, purtroppo, le imprese considerano solo i costi necessari per garantire la sicurezza dei propri dipendenti. La maggior parte degli incidenti accadono nelle aziende a conduzione familiare, dove non c’è il sindacato e dove manca la cultura della sicurezza.

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In occasione della festa dei lavoratori mi piace ricordare che in questo frangente la città di Catania sta vivendo una fase di particolare stabilità, accompagnata da una timida ripresa in termini di incremento delle assunzioni, sia nel contesto privato che nel pubblico, attraverso i concorsi banditi dai vari Enti. Le più grandi aziende presenti sul territorio di Catania (STMicroelectronics ed Enel green power), laddove come Ugl siamo molto rappresentativi, stanno implementando sensibilmente i loro organici, così come sta accadendo per numerose medie imprese. Non va sicuramente dimenticato, però, che la multinazionale Pfizer, dopo la triste stagione degli incentivi all’esodo, vive nuovamente una fase delicata.

Nel settore pubblico, occorre ricordare che la Città Metropolitana e l’Università degli Studi si stanno preparando ad assumere. Ma non solo: un contingente di lavoratori è stato già immesso in servizio dall’Azienda Sanitaria Provinciale e da diverse Aziende ospedaliere presenti in città. Inoltre, il Comune di Catania si appresta a varare l’impinguamento del proprio organico ed ha già proceduto alla stabilizzazione degli agenti di Polizia Municipale precari, grazie anche all’azione della Ugl.

Occorre però non dimenticare alcuni temi urgenti che riguardano la nostra città. Primo fra tutti, la Zes Unica che consideriamo una grande possibilità di sviluppo. Ci preoccupa – va detto – la tempistica. Ed ancora, qualche timore  riguarda gli effetti dell’autonomia differenziata, perché se da un lato si prova a ricostruire l’unità degli interventi per il Sud attraverso la Zes Unica, dall’altro lato si rischia di frammentare ulteriormente le politiche pubbliche.

Altro intervento necessario riguarda la Zona Franca:  un’area speciale per gli investimenti che si attende da tempo e che promuoverebbe  lo sviluppo economico dell’Isola, attraendo  investimenti esterni e diversificando l’economia locale. Senza dimenticare le opere incompiute, molte delle quali  talmente antiche che neppure le autorità locali ricordano perché si siano bloccate. E in questo caso la soluzione è stata quasi sempre la ruspa.

Tutti temi che una volta affrontati garantiranno il rilancio economico del nostro territorio. Senza dimenticare la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, il nostro più antico cavallo di battaglia. Un  modello nuovo che porta frutti sia al capitale, sia al lavoro”.

Antonio Santonocito (Confsal Catania): “Si festeggia il lavoro, ma la gente continua a morire. Ripartire da sicurezza, equità retributiva e sviluppo”
“In Italia si festeggia il lavoro, come base della democrazia e mezzo di realizzazione della persona, ma la gente continua a morire per portare a casa un pezzo di pane. È insopportabile e inaccettabile”. Non usa mezzi termini Antonio Santonocito, segretario provinciale di Confsal Catania, per commentare la ricorrenza del 1° maggio. Una Festa del lavoro che, per Santonocito, rischia di perdere di significato. “Sebbene siano trascorsi circa 110 anni dalla sua istituzione, c’è ancora bisogno di sottolineare temi fondamentali per i lavoratori. Anche se talvolta si celebrano questi appuntamenti un po’ stancamente, per la ripetitività e le ritualità standardizzate”.
Secondo la Confsal nazionale – che ha indetto una manifestazione per il 1° maggio a Napoli – la dignità sul lavoro passa da alcune priorità: più salute e sicurezza, più equità retributiva, più sviluppo e occupazione. “Purtroppo restano obiettivi da raggiungere, spesso sacrificati sull’altare della produttività, dell’efficienza e del risparmio”, dice Santonocito. Quello della sicurezza, osserva, è il tema più urgente. “Ogni giorno assistiamo ad annunci di morti sul lavoro. Spesso per un impiego sottopagato, oltre che precario”.
Da qui l’importanza di lottare per condizioni di lavoro adeguate. “Spesso i Contratti collettivi nazionali non vengono rispettati. In molti casi si applicano contratti pirata, che non sono riconosciuti dal Cnel poiché prevedono paghe più basse del dovuto”. Da non sottovalutare, aggiunge il segretario di Confsal Catania, i rischi dei lavori in subappalto. “Chi cede “pezzi” di appalti deve guadagnarci qualcosa. Chi poi deve nei fatti eseguire i lavori, per rientrare nei costi, risparmia sui materiali, sulla sicurezza e sulla paga oraria”.
Temi di fronte a cui il sindacato non è rimasto con le mani in mano. “Negli ultimi mesi ci siamo spesi compiutamente, sia nelle manifestazioni delle diverse categorie che in vari incontri con il Governo. Queste tematiche, in ogni caso, restano alla base del nostro impegno quotidiano”. Uno sforzo che continuerà al di là delle “feste comandate”, assicura Santonocito. “Auspichiamo un 1° maggio di impegno vero, affinché il lavoro non sia solo un modo di portare lo stipendio a casa ma una condizione di sviluppo, impegno, realizzazione della persona in sicurezza e nel rispetto delle regole. C’è ancora un domani da conquistare”.
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