“Enzo Bianco fece una serie di promesse elettorali sugli impianti sportivi, affermando che sarebbero passati in gestione diretta alle società. Ora invece il Comune vuole solo sbarazzarsene, accollandoci riparazioni e utenze. E noi dovremmo pagare per giunta l’affitto. Così si uccidono le società”.
A parlare è Nello Russo, storico presidente dell’Orizzonte Catania, la squadra più titolata d’Italia nella pallanuoto femminile e di gran lunga quella di maggior successo in ogni competizione sportiva in Sicilia.
Oggi Russo è presidente di Catania al Vertice, il consorzio sportivo catanese che raggruppa, oltre l’Orizzonte, le maggiori società etnee di molte discipline.
Russo si dice “stanco delle prese in giro di Bianco e dei politici”, e la sua rabbia è rivolta in particolar modo a quella che al momento è l’ipotesi più accreditata per gli impianti comunali: un inserimento nel piano di alienazione e valorizzazione del Patrimonio comunale, presentato alla Corte dei conti a fine 2016 per ottenere un nuovo piano di riequilibro delle casse comunali. E che in pratica potrebbe comportare non una cessione della proprietà, ma un’assunzione di responsabilità quasi totale da parte dei privati. Oltre alla quasi totalità degli oneri di esercizio.
“Le società – spiega Russo –, nascono per fare attività sociale e sportiva sul territorio, non si possono gestire impianti colabrodo con l’obbligo di stipulare un’assicurazione e l’onere delle utenze”, afferma il dirigente sportivo. Che fa un esempio pratico: “Immaginate che l’Orizzonte gestisca la piscina di Nesima: ogni bolletta costa 60-70 mila euro. Con queste somme, più le riparazioni necessarie, un impianto ci costerebbe in pochi mesi quanto dieci stagioni sportive”.
Per la grande piscina di Nesima, costruita per le Universiadi del ’97 come la gran parte degli impianti cittadini, e che ha visto a cavallo tra gli anni ’90 e ’00 i grandi trionfi internazionali dell’Orizzonte, Russo non usa mezzi termini:
“Nesima è una schifezza totale“.
Da rifare totalmente, secondo il presidente di Catania al Vertice “impianti elettrico e idraulico, le fognature, le porte, le finestre. In un impianto del genre non possiamo certo far venire una squadra di serie A a gareggiare. Ed è per questo che giochiamo in via Zurria, nella piscina dedicata a Francesco Scuderi“. La piscina si trova in piano centro a Catania, all’interno della struttura polifunzionale che ospita il Centro territoriale 1 e gli uffici della prima municipalità di Catania, è secondo Russo è un raro esempio di concessione che funziona “nonostante ci vogliano già ora una tombola di fondi“.
La piscina di via Zurria “fu data in concessione nel 2012: quella della playa andò in gestione alla Fni, la federazione nuoto presieduta da Sergio Parisi. Quella di via Zurria – ricorda Russo – andò invece alla Nuoto Catania di Francesco Scuderi. E ricordo a tutti che è morto per andare a riparare il tetto da dove è caduto, era lì per rendere la piscina agibile e funzionale. Ed ancora oggi è l’unica piscina agibile e dignitosa. Teniamo tutto in ordine, dai bagni al bar e alle spese partecipiamo tutte le società che la usano”.
I primi anni 2000 a Nesima, insomma, sono solo un ricordo lontano: “Quando c’era l’Orizzonte che faceva la coppa Campioni noi spendevamo cinque o seimila euro. Ma erano altri tempi, ora non basterebbero per le pulizie. Per risistemare un impianto enorme come quello di Nesima ci vorrebbero milioni”.
Per Russo, insomma, è finita l’epoca di quelli che definisce “mega impianti”. Per Catania, e per le società, ci vorrebbero “piccole piccole strutture gestibili, con mille posti a sedere al massimo. La Regione siciliana ha fatto anche lei di tutto massacrare lo sport. Io ero l’unico che faceva migliaia di spettatori in città in anni recenti. Oggi non ci sono le squadre che attraggono, chi dovrebbe sfruttare impianti come la piscina di Nesima, il PalaGalermo o ancora l’immenso e inutile PalaNesima?”.
Nello Russo non usa quindi mezzi termini per definire la situazione:
“Un livello della politica così basso credo non ci sia mai stato.
E con Catania al vertice al momento siamo all’opposizione di Comune, Coni e Regione, che hanno tolto i fondi per lo Sport. Le proposte che arrivano ora equivalgono a farci morire. Ma io sono abituato a vincere, e tornerò a farlo“.