Oggi è la giornata del Made in Italy e dei maestri artigiani: festa tra tradizione e innovazione

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Nel giorno in cui ricorre l’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, simbolo del genio e della creatività, avvenuta il 15 aprile del 1452, si celebra la giornata nazionale del Made in Italy, istituita con una legge quadro e con l’obiettivo di promuovere anche il lavoro dei maestri artigiani che sono gli ambasciatori delle nostre eccellenze nel mondo.

Tantissime le iniziative oggi in programma in tutta Italia.

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Molte di queste coinvolgono, oltre a molti maestri artigiani, anche istituzioni locali e regionali, accademici degli atenei italiani e stranieri, giovani talenti, studenti, Camere di commercio.

Manifestazioni e dibattiti che si svolgeranno su temi che vanno dal ruolo dell’artigianato oggi alla formazione, dall’internazionalizzazione alle potenzialità offerte dall’innovazione e delle nuove tecnologie, della nuova Direttiva sulle Indicazioni Geografiche non alimentari, che potranno essere iscritte nel Registro Internazionale della proprietà intellettuale già a partire dal 2025.

Convegni finalizzati ad approfondire i temi legati all’artigianato e all’impresa, e mostre aperte al pubblico in cui tanti maestri artigiani mostreranno dal vivo e in tempo reale come si crea il made in Italy.

Kermesse che puntano a dimostrare la forza della sintesi tra tradizione e innovazione.

Tutti gli eventi in programma in tante parti della Penisola hanno l’obiettivo di riconoscere al Made in Italy il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale del Paese, anche in relazione al suo patrimonio identitario, e sono rivolti particolarmente alle giovani generazioni, per stimolare a intraprendere percorsi di studio e lavorativi legati al Made in Italy.

Oggi quindi nelle tante manifestazioni annunciate non vedremo un’Italia malinconica, immobile, conservatrice e refrattaria ai cambiamenti, vedremo un’altra Italia capace di tenere il passo con le spinte dell’innovazione. L’Italia dell’orgoglio di fare, e di fare bene.

Vedremo tante imprese che devono fare ogni giorno i conti con il mercato, le vendite, la produzione, la valorizzazione delle persone che non vivono la storia con nostalgia, ma come uno stimolo per il futuro.

L’artigianato vale quasi il 15 per cento del prodotto interno lordo, eppure la sua importanza non deriva tanto e solo dalla bilancia dei pagamenti e dal contributo che dà all’occupazione; quanto dai valori umani che esprime.

Al suo interno si trovano infatti quantità inesauribili di storia, tradizioni, identità e carattere, lavoro ed economia.

Non a caso la Carta fondamentale del nostro Paese, col secondo comma dell’articolo 45, così dispone: “La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato“.

La parola “sviluppo“ basta a capire che i costituenti ci parlano di processi in continua evoluzione, il che equivale a dire che sia la legge che l’artigianato devono saper essere sempre al passo con i tempi.

Ne consegue che per favorire questo aggiornamento è necessario che politica e realtà produttive si incontrino, per potersi suggerire i migliori spunti per i programmi futuri.

Ecco perché auspichiamo che Regione e comuni, d’intesa con le associazioni di categoria, si impegnino non solo a sostenere le attività artigianali, ma anche a fare in modo che vengano conservate le tradizioni, sostenute le nostre grandi eccellenze, e perché no favoriscano anche la trasmissione d’impresa per evitare che antichi saperi, tramandati da tempi immemorabili da padre in figlio, si perdano.

L’artigianato siciliano merita questa attenzione e considerazione perché sforna tanti prodotti d’eccellenza, oltre che nell’agroalimentare, nella ceramica, nel corallo, nella sartoria, nel ferro battuto, nella moda, nella pietra lavica, nel mosaico, nel campo del restauro di monumenti, manufatti in legno e di strumenti musicali.

Pertanto, considerato che dal 2025 l’Unione europea darà la possibilità anche ai prodotti non alimentari di ottenere l’indicazione geografica protetta (igp) auspichiamo che la Regione, i comuni e le associazioni artigiane non perdano questa grande occasione di valorizzazione di settori importanti per l’economia di tanti territori come quelli dove si lavora la ceramica, il corallo, il mosaico, la pietra lavica, la moda.

E nel contempo mettano in calendario eventi e manifestazioni per celebrare nell’isola la prossima giornata nazionale del Made in Italy, anche perché la Sicilia – lo ricordiamo a chi l’avesse dimenticato – fa parte dell’Italia.

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