CATANIA – Grandissima partecipazione questa mattina alle Ciminiere di Catania al convegno promosso dal Gruppo Altea dal titolo “Agrivoltaico, una nuova energia per l’agricoltura”. Dalle ultime novità in materia normativa all’uso sempre più “sostenibile” del suolo. Un focus a 360 gradi per accendere i riflettori su questo innovativo sistema di energia green che punta all’integrazione tra solare e agricoltura e che si appresta ad avviare in Sicilia nuovi modelli di business in un’ottica sempre più tecnologica. Un cambio di passo “rivoluzionario” per il mondo agricolo e per gli operatori del settore che vedono nell’agrivoltaico un’occasione di crescita economica. Per questo motivo Gruppo Altea ha organizzato un’importante giornata di confronto coinvolgendo imprenditori, stakeholder, agricoltori, professionisti e rappresentanti delle istituzioni.
Per Stefano Finocchiaro, Ceo Gruppo Altea, azienda leader dal 2009 nella consulenza e progettazione degli impianti fotovoltaici – “Noi di Gruppo Altea abbiamo voluto fortemente questo convegno perché reputiamo che un tema come quello dell’agrivoltaico sia di estrema importanza per la nostra regione; un tema che andrebbe analizzato in tutte i suoi molteplici aspetti, da quello ambientale a quello sociale”.
Ed aggiunge Finocchiaro. “ Da un lato gli obiettivi europei, nella loro ultima forma quella del Repower Eu che pongono entro il 2030 una copertura dei consumi finali lordi pari al 42,5% da fonti rinnovabili, dall’altro l’alto rendimento degli investimenti in costruzione di parchi fotovoltaici in Sicilia hanno fatto registrare l’avvio di innumerevoli iniziative sul nostro territorio: circa 40 Gw di richieste di connessione sul portale Terna, e impianti autorizzati per circa 6 Gw solo negli ultimi anni”.
E conclude. “Il termine agrivoltaico non può e non deve essere soltanto una definizione di sistema che resta su carta, ma deve essere innovazione produttiva, sostenibilità sul territorio e intreccio armonioso tra energia e agricoltura garantita nel tempo”.
Presente al convegno Elena Pagana, Assessore Regionale per il territorio e l’ambiente “ Oggi la tutela dell’ambiente si evolve – ha dichiarato Pagana – Per questo il tema dell’agrivoltaico costituisce oggi uno degli esempi pratici di cosa significa pensare all’ambiente come opportunità: perché ambiente è anche energia. Un tema molto vasto che però va regolamentato. Per questo stiamo intervenendo sulla pianificazione. Già con la scorsa legge urbanistica abbiamo previsto la redazione del Piano territoriale regionale”.
Per Ignazio Mannino, componente ufficio di gabinetto Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea – “Il modello agrivoltaico è di certo implementabile nella logica dello sviluppo sostenibile nel quale la produzione di energia e i prodotti dell’agricoltura non sono alternative antitetiche ma si integrano”.
E continua Mannino. “L’idea valida da sviluppare è quella che possa condurre nel virtuoso equilibrio tra tecnologia e territorio, ove la doverosa necessità di dotarsi di fonti di energie rinnovabili non deve mortificare la vocazione agricola della nostra terra che anzi va alimentata e tutelata soprattutto in relazione alle diversità geografiche delle colture che caratterizzano la biodiversità del nostro territorio”.
Presente all’incontro anche Giuseppe Compagnone, consulente Assessorato regionale dell’ Energia e dei servizi di pubblica utilità – “Se lo sfruttamento dei raggi solari per produrre energia attraverso gli impianti “fotovoltaici” ha determinato una sorta di rivoluzione industriale fornendo energia pulita visto inoltre che la Sicilia possiede un irraggiamento superiore al resto d’Europa è evidente la straordinaria occasione che l’agrivoltaico rappresenti per la nostra terra”.
“L’assessorato – continua – è impegnato nel monitorare le richieste autorizzative da un lato per velocizzarne l’iter e dall’altro per pianificare al meglio le nuove connessioni realizzando una costante interazione con Terna (gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale) e con le previsioni del Pniec (Piano Nazionale integrato per l’energia e il Clima)”.
Per Vincenzo Romeo vice presidente Confagricoltura Catania “Confagricoltura è certamente favorevole allo sviluppo degli impianti agro – fotovoltaici in una regione baciata dal sole per molti mesi dell’anno ma ad oggi il 70% dell’energia che consumiamo proviene da fonti fossili e l’obiettivo 2030 del Pniec è molto lontano dall’essere raggiunto. E ribadisce Romeo. “Se la Sicilia diventasse un hub di energia pulita potrebbe ritagliarsi un ruolo importante nelle sfide economiche dei prossimi decenni”.
L’incontro moderato da Rosario Faraci, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, Università degli Studi di Catania, ha visto la partecipazione di illustri ospiti tra cui Andrea Guzzardi, assessore comunale all’Agricoltura, Rosario Fresta, Presidente Ance Catania, Enrico Catania, vice presidente Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Catania, Veronica Leone, presidente vicario facente funzione O.A.P.P.C.C.T. (Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Catania), Agatino Spoto Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di Catania, Nicolò Marcello Vitale, presidente Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Catania. Ad intervenire anche
Cristina Brandozzi, Business Origination Manager Gbu Renewables Italy Engie Energies Italia che ha parlato dell’impianto di Mazara del Vallo, il più grande parco agrivoltaico d’Italia tracciando un bilancio più che positivo ad un anno dall’entrata in esercizio. Federico Mandolini – Gse, Responsabile della funzione procedure competitive e Bandi Pnrr – Direzione fonti rinnovabili che è intervenuto al convegno da remoto, Alessandro D’Emilio, Presidente del corso di studio in pianificazione e sostenibilità ambientale del territorio e del paesaggio, dipartimento Di3a, Unict, Giuseppe Messina, consigliere segretario O.A.P.P.C. Catania, Salvo Scuto, referente regionale tavolo Cdo Energia.
Per quanto riguarda il quadro normativo con un decreto il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sta puntando ad incentivare la realizzazione entro il 30 giugno 2026 di sistemi agrivoltaici di natura sperimentale in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).