Documentiamoci #1 – Il ruolo di Vito Bellafiore nella politica siciliana della prima repubblica

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Andiamo indietro nel tempo. Siamo intorno al 1946, anno più, anno meno. In Italia sta per iniziare la fase della “Prima Repubblica”. Nasce una politica basata sui partiti, nella quale i leader sono sì importanti, ma non fondamentali. Sono rilevanti come “singoli” nella misura in cui vengono visti per il ruolo che ricoprono, ma il dibattito del paese non gira tutto attorno alla loro personalità o al loro protagonismo: il focus è sull’ideologia politica, sui programmi, sui problemi delle categorie sociali e soprattutto sui diversi approcci con i quali poterli risolvere. Insomma, siamo in un’epoca di rappresentanza, e non di rappresentazione come quella odierna.

Ed è in questo contesto che diverse persone iniziano ad appassionarsi sempre più alla politica, quella con la P maiuscola. Ed è una passione genuina, basata davvero sugli ideali, sul proprio modo di vedere il mondo e di far sposare questa visione – unica per ciascuno – con gli schemi pre-esistenti di “destra”, di “sinistra”, di orientamento “democratico-cristiano”, “socialista”, eccetera.

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In Sicilia poi è probabile che questa visione del mondo venisse anche influenzata dai problemi e dalle criticità tipiche di quel tempo. Nel secondo dopoguerra infatti la maggioranza della popolazione dell’isola viveva in una situazione di arretratezza e di miseria; e le condizioni di vita erano aggravate dalla distanza (sociale e culturale, percepita come incolmabile) esistente tra campagne e città, dalle difficoltà dovute all’appartenenza a diverse classi sociali (che spesso chiudevano delle porte, e in alcuni casi ne aprivano altre, ritenute quasi “scelte obbligate”); dalle ingiustizie perpetrate nei confronti dei contadini, i cui diritti venivano calpestati spesso e volentieri, e più in generale dallo sfruttamento sul lavoro.

Ed è in queste esatte circostanze, con questi stimoli e questo contesto, che nascono alcuni importanti personaggi politici della nostra terra, nomi destinati davvero ad incidere sulla vita della nostra regione.

Noi di Hashtag Sicilia abbiamo scelto, attraverso la nuova serie di appuntamenti della rubrica “Documentiamoci” – che vi presentiamo per la prima volta oggi -, di portarvi a conoscere alcune di queste personalità.

Questa sera iniziamo il nostro nuovo ciclo di appuntamenti andando a conoscere il personaggio di Vito Bellafiore.

Originario di Santa Ninfa, piccolo paesino della provincia di Trapani, il Senatore Bellafiore ha iniziato molto precocemente ad interessarsi di politica, anche per via del suo ambiente familiare: è infatti cresciuto nella bottega di suo padre, un calzolaio con frequentazioni di orientamento antifascista. In questo molto, ascoltando i discorsi degli adulti, ha acquisito una precoce consapevolezza dei diversi aspetti della politica; e ha compreso la natura della dittatura, confrontandola con le proposte del comunismo e del socialismo in merito alla democrazia e al sostegno ai lavoratori. Di conseguenza, si è avvicinato molto a questi ultimi valori.

La sua adesione al Partito Comunista è stata quindi immediata non appena si è costituita la sezione locale nel 1943. Da allora, ha svolto un ruolo attivo all’interno del partito, partecipando a diverse lotte politiche e sociali. Una delle prime battaglie significative a cui ha preso parte è stata l’occupazione delle terre insieme ai contadini nel comune di Santa Ninfa: operazione, questa, finalizzata alla rottura del latifondo e alla creazione di una riforma agraria.

Nel corso degli anni, Vito Bellafiore ha svolto diverse funzioni politiche, diventando sindaco del comune di Santa Ninfa nel 1964, e anche Senatore della Repubblica.

Ma cosa lo ha spinto davvero ad intraprendere la sua carriera politica? Perché ha scelto una “fazione” piuttosto che un’altra? Quali caratteristiche avevano i partiti di allora? Di quali battaglie è stato portavoce, e perché? Che risultati si sente di aver ottenuto? E ancora, che consigli si sente di dare ai politici di oggi?

Scopriremo tutto questo, ed altro ancora, nel nostro primo episodio di “Documentiamoci”. Vi diamo appuntamento a questa sera alle ore 20.00 con la nostra prima visione trasmessa sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!

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