Assemblea annuale della CNA di Catania: ZES unica, abusivismo, burocrazia, legalità e giovani al centro del dibattito

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Ieri a Catania, presso il Palazzo della Cultura, si è celebrata l’assemblea annuale della CNA territoriale di Catania.

L’incontro, impreziosito dalla partecipazione degli studenti dell’Istituto Filippo Eredia “schierati” ai lati della sala, e incaricati a distribuire le olivette di S. Agata, colorate di rosso per ricordare la violenza subita da una ragazzina al giardino Bellini, ha avuto come tema la “Zes Unica – Opportunità per le PMI?“.

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Dopo il canto dell’inno di Mameli eseguito dal giovane talento catanese Pietro Agnello hanno preso la parola per i saluti di rito l’avvocato Enrico Trantino, sindaco di Catania, il dottor Giuseppe Anzalone, vice questore vicario e Sebastiano Battiato, presidente regionale della CNA siciliana.

Successivamente è stato proiettato, dopo una breve introduzione di Andrea Milazzo, segretario provinciale della Cna – il videomessaggio creato per l’occasione dal ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Questi ha esordito ricordando la sua recente presenza a Catania insieme agli amministratori delegati di Enel Energia e di ST Microelettronics, Flavio Cattaneo e Jean-Marc Chery, dove ha visitato le linee produttive della 3 Sun, la fabbrica di pannelli fotovoltaici di ultima generazione e lo stabilimento che produce microprocessori, sostenendo che la Sicilia, anche grazie alle iniziative delle due aziende, riceverà grandi benefici occupazionali.

Inoltre ha fatto presente che il governo, per venire incontro alle esigenze delle piccole imprese, varerà nelle prossime settimane una legge annuale a favore delle PMI, che sarà ripetuta negli anni successivi, allo scopo di correggere o aggiustare il tiro rispetto a norme che dovessero creare problemi di interpretazione o porre l’esigenza di maggiori finanziamenti.

Infine, rispetto alle critiche avanzate sulla esiguità delle somme stanziate per la Zes unica e al rischio prospettato di un rallentamento dell’azione di questo strumento si è limitato a dire che il governo interverrà con determinazione qualora si rendessero necessari aggiustamenti in corso d’opera.

All’intervento del ministro sono seguite le relazioni del Presidente provinciale dell’organizzazione Floriana Franceschini e del vice presidente Davide Trovato.

La Franceschini, oltre a evidenziare alcune problematiche che presenta la Zes unica e i rischi che corrono artigiani e piccoli imprese, ha affrontato la grave questione dell’abusivismo imprenditoriale (un fenomeno che penalizza le imprese sane e danneggia l’utenza), e ha denunciato i costi che gravano sulle imprese a causa del peso opprimente delle procedure burocratiche.

Infine ha concluso ricordando l’impegno profuso quotidianamente dalla CNA a tutti i livelli per affermare le ragioni della piccola impresa che, non va dimenticato, rappresenta il 97 per cento del tessuto imprenditoriale italiano.

Il vice presidente Davide Trovato ha centrato il suo intervento sul fatto che la Zes non prevede nessuna forma di vantaggio per i giovani, sull’impoverimento sociale che determina nei paesi e nei quartieri delle grandi città la scomparsa delle attività artigianali, nonché sulla necessità di valorizzare il ruolo del lavoro artigiano esaltando anche la sua funzione di ascensore sociale.

Infine ha concluso il suo intervento chiedendo al governo e al Parlamento l’approvazione di una legge per istituire le Zes per i giovani.

Il segretario della Cna, che ha introdotto e coordinato la tavola rotonda, dopo aver ricordato alcuni aspetti positivi della Zes unica, quale ad esempio, l’aumento dal 45 al 60 per cento dell’intensità dell’aiuto, ha elencato i nodi che potrebbero essere da ostacolo per le piccola imprese, che – a suo dire – sarebbero: l’importo troppo alto della soglia minima dell’investimento, fissata a 200 mila euro; l’esiguità della somma stanziata per il 2024 (1,8 miliardi di euro); il rischio che una sola Zes, rispetto alle 8 che operavano prima, per effetto della cabina unica si trasformi in una sorta di collo di bottiglia ritardando notevolmente la fruizione dei benefici.

Successivamente Andrea Milazzo ha chiesto al senatore Salvo Pogliese in qualità di rappresentante del partito di maggioranza di governo “quali sono state le ragioni che hanno indotto il governo a mettere in discussione le 8 Zes accentrando tutto a Roma e se rispetto alle criticità evidenziate ci sia una sua disponibilità a farsene carico“.

Questi ha sostenuto che la scelta di una Zes unica è stata dettata dall’esigenza di avere un quadro d’insieme e di evitare ritardi da parte di alcuni territori nella spesa, mentre relativamente all’esiguità delle risorse stanziate ha sostenuto che purtroppo bisogna fare i conti con i problemi della finanza pubblica che si sono aggravati anche per gli interessi crescenti che paga il Paese sul debito pubblico. Relativamente alla sua disponibilità a farsi carico di qualche criticità ha affermato che su qualcosa, tipo soglia minima di investimento non ci sono problemi, ma naturalmente sull’esito non può dare garanzie. Infine ha ricordato il suo impegno nella sua esperienza di primo cittadino di Catania nell’attrarre alcuni significativi investimenti.

Successivamente ha preso la parola il Senatore Antonio Nicita, il quale durante il suo intervento si è chiaramente focalizzato sull’argomento della giornata, ovvero la ZES unica, andando però ad analizzare nel dettaglio le implicazioni dell’attuazione di un tale provvedimento nel contesto italiano, con particolare attenzione al Mezzogiorno. Ha evidenziato come l’istituzione di questa ZES accentrata possa rappresentare un passaggio importante che potrebbe permettere politiche industriali e di sviluppo strategico per il Sud Italia, e al tempo stesso aprire una nuova interlocuzione con le autorità europee, che a seguito di questo provvedimento potrebbero rivedere anche i limiti iniziali delle così dette ZES. Tuttavia ha sottolineato anche la necessità di stanziare risorse adeguate per poter avviare davvero tale meccanismo. Infine, ha menzionato l’importanza di potenziare strumenti come il bonus occupazionale per i giovani lavoratori del Mezzogiorno.

L’onorevole Marco Falcone, assessore regionale all’economia, interpellato da Milazzo a fare una valutazione sulla decisione della Zes unica e a dare la disponibilità della Regione a farsi carico delle esigenze che dovessero emergere dal mondo imprenditoriale, anche a seguito di questa scelta, ha sostenuto: “anch’io ho trovato strana la scelta del governo di accentrare tutto a Roma alla luce del fatto che le due Zes siciliane cominciavano a dare risultati significativi, tuttavia sono fiducioso che l’azione del governo servirà a migliorare ulteriormente questa misura. Con riferimento alla disponibilità della Regione di farsi carico di alcune criticità dico subito che potremmo intervenire sia sulla questione della soglia minima dell’investimento che sull’esiguità delle risorse, naturalmente incrementandole“.

Il professor Rosario Faraci all’inizio del suo intervento ha riflettuto sul principio della libertà di iniziativa economica sancito dalla Costituzione italiana, e su quanto questo stia davvero venendo rispettato. Inoltre ha sollevato dei dubbi riguardo alle modifiche apportate alle Zone Economiche Speciali, poiché se prima – con l’effettiva distinzione tra le varie aree territoriali – il meccanismo funzionava, quale effettiva esigenza c’era di cambiare? Ad ogni modo ha sottolineato come anche quest’altro modello di ZES possa avere i suoi punti di forza nel favorire lo sviluppo territoriale, ma ha anche evidenziato i limiti attuali nella procedura burocratica. Il professor Faraci ha discusso anche dell’impatto delle agevolazioni fiscali sulle imprese, specialmente quelle artigiane, e ha espresso preoccupazione per la sempre crescente necessità di maggiori risorse umane e finanziarie. Infine, ha sottolineato l’importanza del coordinamento tra gli attori del settore per garantire un efficace utilizzo delle risorse disponibili. In conclusione ha sostenuto la necessità di scongiurare il pericolo che le grandi aziende che investono nell’area del mezzogiorno si portino dietro tutta la loro catena di distribuzione e fornitura, perché questo penalizzerebbe l’artigianato locale che opera nell’indotto.

I lavori della mattinata dell’Assemblea sono stati conclusi dall’intervento del segretario generale della Cna nazionale Otello Gregorini; il quale ha sottolineato in primo luogo l’importanza di comunicare con franchezza e dal cuore, affrontando le sfide che riguardano giovani, artigianato e piccola impresa. Inoltre ha evidenziato il ruolo vitale delle PMI nel tessuto economico italiano, spesso trascurato a favore della grande impresa. Il Segretario Gregorini ha fortemente ribadito la necessità di coerenza nei provvedimenti politici, garantendo un sostegno efficace ai piccoli imprenditori; e al tempo stesso ha sottolineato l’importanza di mantenere una visione prospettica nel governo del Paese, evitando cambiamenti continui che possono danneggiare le piccole e medie imprese. Infine, ha espresso la volontà della CNA di continuare a lavorare per il bene del Paese e delle imprese, con un approccio responsabile e orientato al futuro.

https://youtu.be/uQSqhIdYl6c

Dopo il sontuoso pranzo sociale presso il magnifico palazzo Biscari si è proceduto all’assegnazione del premio Ulisse. A fare gli onori di casa sono stati naturalmente il Presidente Floriana Franceschini e il Segretario Andrea Milazzo, coadiuvati da alcuni funzionari dell’organizzazione. Le imprese premiate sono state Quvita per la sezione “Start-up del Futuro”; Feiana per la sezione “Impresa donna”; Hi.Stories per la sezione Cultura e impresa; Kea Atelier per la sezione Alto Artigianato; L.R Flavour and Fragances per la sezione Ricerca e innovazione; Piazza Scammacca per la sezione Economia di Rete; RI. Puglisi Costruzioni per la sezione Capitani Coraggiosi; Officina Meccanica di Sangrioli Carmelo per la sezione Valore Artigiano; Idro.Termo.Gas di Giuseppe Palazzolo per la sezione “Ieri oggi domani”.

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