CATANIA – “Catania è una città per tutti?”, questa la domanda posta da Marisa Falcone, presidente di A.D.A.S. aps in apertura del meeting “Territorio Bene Comune: Progetti e idee per garantire la fruizione collettiva”, organizzato dall’Associazione alle Ciminiere di Catania, presenti Amministratori, Ordini Professionali, Esperti e Società civile. Insigni i relatori che hanno affrontato il tema con le loro dotte e accorate relazioni. “ Oggi parliamo di inclusione e lo facciamo oltre le etichette ghettizzanti – ha più volte ribadito la presidente nel corso dell’evento – perché l’inclusione comincia dal linguaggio”.
“Una città per tutti deve garantire a tutti i gruppi sociali una elevata disponibilità di servizi e una buona qualità delpatrimonio residenziale e dello spazio pubblico. – ha affermato il Prof. ING. Francesco Martinico – È indispensabile, pertanto, avere una visione complessiva della città per garantire la giustizia sociale. La conurbazione catanese vede permanere forti differenze nelle condizioni abitative e nella qualità complessiva del sistema urbano. L’offerta sovradimensionata di aree edificabili, soprattutto nei comuni della prima e della seconda cintura attorno a Catania, è una delle principali cause dello squilibrio del sistema urbano e di una crisi che è ambientale ma anche sociale. Questa condizione si aggraverà ulteriormente con il progressivo invecchiamento della popolazione. Occorre quindi un grande sforzo collettivo e non solo una delega incondizionata ai decisori politici. “
Per il Prof. Ing. Daniele La Rosa “L’accessibilità agli ecosistemi, alle funzioni e ai servizi urbani rappresenta una questione cruciale da affrontare nella pianificazione dellecittà contemporanee che vogliano raggiungere livelli più elevati di sostenibilità ed una più equa distribuzione spaziale di questi servizi/funzioni, perché tutte le persone hanno il diritto di accedere allo stesso numero servizi di uguale qualità.” Nel corso della relazione ampi i riferimenti alle ricerche del Laboratorio per la Pianificazione Territoriale e Ambientale del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura UniCT, in tema di pianificazione degli Spazi Pubblici e della loro Accessibilità nelle Città Contemporanee, con riferimento al contesto catanese. Uno spazio particolare è stato riservato al recente progetto Europeo MapsAccessibility, una applicazione per smartphone .
“La fruibilità della natura e dell’ambiente assicura sviluppo della personalità e migliore qualità della vita e pertanto vagarantita a tutti. – ha sottolineato la Dott.ssa Forestale Martina Indelicato – Permettere a tutti di vivere l’esperienza della natura, attraverso appropriate azioni tecniche e culturali, rappresenta elemento di qualità che deve caratterizzare la politica complessiva e le singole iniziative nei parchi e nelle altre aree protette. Il requisito dell’accessibilità in un ambiente naturale assicura due obiettivi: la salvaguardia ambientale e la fruizione turistica da parte di un’utenza allargata, purchè si realizzino progetti pensati per tutti evitando le “aree ghetto” come succede con la creazione di percorsi riservati ai disabili.
Il PhD Arch. Gaetano Manuele ha illustrato alcuni progetti tra cui La città de I Vinti, che mira a migliorare la qualità della vita dei soggetti deboli a Catania, inSUPERabile Catania, che promuove dal basso l’abbattimento delle barriere architettoniche, e Suoni dalla Città di Catania, che racchiude oltre 500 suoni registrati a Catania con l’obiettivo di far conoscere la città attraverso i suoi suoni, soprattutto a chi ha una disabilità visiva.
In video conferenza da Roma l’Arch. Alice Buzzone ha portato l’esperienza della Capitale. “Occorre coinvolgere la comunità professionale e il pubblico in un percorso di formazione, sensibilizzazione e analisi del quadro normativo/procedurale, trasformando l’accessibilità in un elemento fondamentale dei progetti, – ha evidenziato la relatrice – I Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) possono contribuire a rendere inclusive le città, lo conferma l’esperienza della Regione Lazio che ha emanato apposite Linee guida sviluppando un percorso per liberare gli spazi urbani dagli ostacoli che impediscono la fruizione in autonomia da parte delle persone con disabilità.”
Infine, l’Avv. Alessia Falcone ha offerto una panoramica del quadro normativo, nazionale e sovrannazionale, in materia di fruizione del territorio e accessibilità urbana da parte dei soggetti con disabilità, evidenziandone potenzialità e carenze.
Non perdiamoci – conclude la presidente A.D.A.S. – diamoci appuntamento a presto per avviare un percorso comune e tracciare insieme le linee di intervento e sviluppo del territorio della Città Metropolitana, perché nessuno venga escluso.
comunicato stampa