Convivi siciliani, la magia dell’amicizia a tavola

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“L’amicizia è l’unico cemento capace di tenere insieme il mondo”, diceva il 28° presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson.

“Ed è ancora meglio se ci si aggiunge anche del buon cibo”, aggiungiamo noi.

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Senza dover andare oltre oceano, noi Siciliani abbiamo una cultura dell’amicizia e del convivio che affonda le radici nella storia stessa della nostra isola; e perdura da secoli.

“Arrusti e mangia”, “Scampagnata”, “Tavolata”, “Rosticciata”, “Mangiata”, “Arrustuta”. Abbiamo diversi nomi per indicare la tradizione di riunirci, aprire casa ad amici e conoscenti, ed organizzare un banchetto per tutti.

E non sempre questi festeggiamenti si svolgono nelle giornate prestabilite di Pasquetta, della Liberazione, del primo maggio, della Festa della Repubblica o di San Martino: possono aver luogo semplicemente in qualsiasi giorno che sia compatibile con gli impegni di tutta la compagnia.

In queste occasioni le classi sociali, il mestiere svolto e i soldi sul proprio conto in banca non contano nulla. Sono ininfluenti – come sempre dovrebbe essere – anche le differenze basate sul credo politico e religioso, sul colore della pelle e sull’orientamento sessuale.

Tutti si trattano nello stesso modo e tutti sono i benvenuti; anche perché, per quanti commensali “aggiuntivi” possano presentarsi – “amici di amici” invitati per passaparola -, una sedia in più si trova, sempre. E a fine giornata, anche se all’inizio magari in molti non si conoscevano fra loro, si finisce inevitabilmente per sentirsi amici di tutti.

E si finisce anche per star bene e divertirsi insieme, mentre si mangia, si beve, si canta, si chiacchiera; e alle volte si balla.

Il teatro di questi festeggiamenti è quasi sempre qualche casa di villeggiatura o qualche terreno di proprietà – detto “a campagna”, frequentato pressoché soltanto in queste occasioni – dove, rigorosamente all’aperto, si allestisce una grande tavolata, possibilmente unica, con lunghe assi di legno.

Gli oggetti tipici da cui sono spesso circondati gli invitati in questi eventi sono, ad esempio, la “maidda”- tipico recipiente noto anche con il nome di “vasca madia”, usato per fare il pane e la pizza -, gigantesche “quadare” per fare la pasta o il macco per decine e decine di persone, enormi “rarigghie” (griglie) per arrostire le pietanze.

Durante queste giornate si creano quasi naturalmente diversi “ruoli”, basati sul carattere stesso delle persone che partecipano.

La persona più pratica e propositiva del gruppo diventa senz’altro l’addetto alla griglia, che tipicamente, mentre fa la salsiccia e la fettina arrosto, sorseggia del buon vino; e spesso mangia per ultimo.

Il più estroverso e “navigato” si prende la scena con un ruolo da protagonista, e sulla base delle proprie esperienze e capacità improvvisa un racconto o dà il via ad un canto, al quale finiranno per partecipare tutti, anche i più timidi e restii.

Chi ha le migliori capacità in cucina, (spessissimo è una donna, coadiuvata da diverse amiche), pensa a fare il ragù, il macco o qualsiasi altra specialità venga proposta quel giorno; e si candida spontaneamente anche per mettere un pò d’ordine tra i tavoli, apparecchiando e sparecchiando. Talvolta, in assenza delle “maestranze” femminili, questi compiti li svolgono gli uomini, e in quel caso è probabile che la confusione regni sovrana!

E parlando più approfonditamente delle pietanze e delle specialità culinarie che si possono trovare su queste tavolate, possiamo dire che la varietà è tantissima, e letteralmente ci si “sbizzarrisce” a proporre piatti provenienti da ogni parte della Sicilia.

Caponata, polpettone, salsiccia condita e “schietta”, macco, baccalà in umido e patate, insalata della nonna (con pomodoro, cipolla rossa e ricotta salata), pecora bollita, arrosto d’agnello, di vitello, di cavallo; sono solo alcuni esempi, e la lista potrebbe andare avanti praticamente all’infinito – andando incontro a tutti i gusti, anche di persone vegetariane. Infine non possono mancare la frutta e il dolce, e anche in questo caso si può spaziare tra una varietà immensa: pasticcini, torte, cannoli, cassatelle, biancomangiare, rame di Napoli (se si è nel periodo giusto), iris e chi più ne ha più ne metta.

A fine giornata, dopo tutto questo cibo – “innaffiato” a dovere da del buon vino rosso, bianco, rosato o spumante; e a fine pasto dall’amaro o dalla grappa – e questo calore umano, gli invitati si alzano con le pance e i cuori pieni, e tutti sono qualche modo appagati e contenti. Soprattutto, tutti vanno via con la sensazione di essere davvero parte di una comunità.

Noi di Hashtag Sicilia abbiamo cercato di documentare e di cogliere lo spirito di questi eventi. Nel video che vedrete questa sera ci sono spezzoni registrati in tre diverse “mangiate”, a nostro parere rappresentative di ciò che davvero si viene a creare in queste occasioni.

Non ci resta che darvi appuntamento con la nostra prima visione, trasmessa oggi a partire dalle ore 20.00 sulla nostra pagina Facebook, sul nostro canale Youtube, e sui nostri altri canali social. Non mancate!

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