“In gioco per la pace”: 70 ragazzi a scuola di videogiochi con il Rotary Catania Est per sensibilizzare alla pace e alla cooperazione

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ACI SANT’ANTONIO (CT) – Al via oggi il progetto “In gioco per la pace”, ideato dal Rotary Catania Est in collaborazione con il CSVE – Centro Servizi per il Volontariato Etneo e la Nautilus Academy: “Portare il tema della non violenza a scuola può non essere facile – spiega Dimitri Tosi Presidente del Rotary Club Catania Est – e proprio per questo abbiamo pensato di utilizzare un linguaggio che i ragazzi conoscono benissimo, che è quello dei videogiochi. La sfida che ci siamo posti è quella di proporre ai ragazzi un laboratorio che li porterà a realizzare un videogioco non violento da donare alla collettività”.

Il progetto – che sarà realizzato con i ragazzi delle classi terze della secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Alcide De Gasperi di Aci Sant’Antonio – è iniziato con un incontro informativo durante il quale i ragazzi hanno riflettuto sugli aspetti positivi del videogioco insieme alla psicologa Roberta Trovato: “I videogiochi vengono spesso demonizzati: sono considerati fonte di distrazione e pericolosi per lo sviluppo intellettivo dei ragazzi. Ma non è così: offrono innumerevoli lati positivi: sviluppano le abilità oculo manuali e le capacità di problem solving e possono essere un momento di condivisione e socializzazione, tra pari e con gli adulti. Quello che i ragazzi da soli non possono e non sono in grado di fare è controllare il tempo di utilizzo: porsi limiti non fa parte delle capacità dei ragazzi almeno fino ai 21 anni ed è per questo che il ruolo dell’adulto è fondamentale”.

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“Quando si gioca ad un videogioco si svolge un’attività immersiva, sei tu che detti i tempi”, dichiara Filippo Silvestro, direttore della Accademia del videogame e digital art Nautilus Academy. “L’obiettivo di questo laboratorio è concentrarci sulla parte creativa e quindi sul come nasce l’aggancio tra il creatore del gioco e il fruitore, il giocatore. Insieme con i ragazzi ragioneremo sui sistemi che lo rendono possibile, per poi stimolarli a creare un videogioco avvincente, di quelli che ti fa tornare a giocare anche se hai perso una partita”.

“Il volontariato ha un ruolo essenziale nella diffusione della cultura della pace e della non violenza tra i più giovani e con le famiglie”, dichiara Salvo Raffa presidente del CSVE. “Attraverso iniziative come questa riusciamo ad avvicinarci a questi temi parlando ai ragazzi con il loro linguaggio. Viviamo in un’epoca in cui i videogiochi hanno assunto un ruolo centrale nella loro vita, riuscire a coniugare tematiche educative e linguaggio digitale rende questa esperienza un progetto esemplare. Immaginare un gioco che promuove valori positivi offre una straordinaria opportunità di apprendimento e di discussione tra i giovani e stimola riflessioni significative sulla tolleranza e sull’accettazione delle differenze. È in questa partita che il volontariato può giocare un ruolo determinante”, conclude.

Il laboratorio si svolgerà nei mesi di novembre e dicembre e vedrà la partecipazione attiva di ragazzi e insegnanti. L’idea progettuale migliore diverrà poi un app per smartphone che sarà realizzata da uno dei giovani programmatori della Nautilus Academy.

“I ragazzi avranno la possibilità di far diventare reale una loro idea ed è un’opportunità da non sottovalutare”, prosegue il presidente Tosi. “Ma il progetto ha anche un’altro fine: oltre a stimolare il dibattito sulla pace e la cooperazione e a mettere in campo tutte le risorse positive dei ragazzi, il videogame contribuirà al futuro di un giovane talentuoso. L’idea progettuale migliore, infatti, diventerà app grazie al lavoro dei ragazzi dell’accademia Nautilus e la migliore realizzazione verrà premiata con una borsa di studio per sostenere il loro percorso di apprendimento”.

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