L’approvazione di una prima (e abbastanza “evanescente”) bozza di Manovra
Il primo punto fisso di questa vicenda è che un’iniziale bozza della Manovra 2024 è stata approvata ufficialmente durante la seduta n. 54 del Consiglio dei Ministri (in breve Cdm) nella mattinata del 16 ottobre. Sul sito ufficiale del Governo è apparso, già il giorno stesso della seduta in questione, una prima versione del Comunicato Stampa che rendeva parzialmente conto di quanto avvenuto. L’ultimo update più esaustivo della pagina web del documento risale però a 10 giorni dopo, a giovedì 26 ottobre. E’ in questo lasso di tempo che si sono sprecate le elucubrazioni su cosa potesse essere stato approvato, anche perchè da fonti interne al governo stesso sono pervenute diverse anticipazioni, bozze e dietrofront che hanno cambiato più volte le carte in tavola. Ciò che è certo è che questo disegno di Legge di Bilancio sta passando proprio in queste ore – secondo quanto reso noto dall’Agi – al vaglio degli esperti del Ministero dell’Economia e delle Finanza (Mef). Successivamente la procedura prevede che il documento ritorni alla Camera – e potrebbe farlo già lunedì 30 ottobre – e venga ridiscusso alla luce degli allegati forniti dal Mef; e poi passi ovviamente dal Senato. Quindi c’è ancora del tempo. Ma, allo stato attuale, qual è la verità sulla Legge di Bilancio, cosa sappiamo di certo? Scopriamolo insieme, basandoci sulle ultime informazioni ufficiali fornite dal Governo. E cerchiamo anche di leggere tra le righe.
La Legge di Bilancio 2024 in generale
La Manovra approvata il 16 ottobre scorso è la più “piccola” degli ultimi 10 anni. Per la Legge di Bilancio 2024 sono stati messi a disposizione un totale di 24 miliardi di euro, ma l’operazione di reperimento di questi fondi è avvenuto “in deficit”, ovvero creando altro debito pubblico. Le risorse verranno così ripartite: 15 miliardi per il taglio del cuneo fiscale, 5 miliardi per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione e circa 3 miliardi per la sanità. Diversi sono gli ambiti e le questioni sulle quali dovrebbe spaziare questa finanziaria, tra i quali: il Cuneo fiscale e l’Irpef, le pensioni, il canone Rai, le detrazioni e le novità per aziende e multinazionali. Analizziamoli uno per uno.
Alcune misure e incentivi previsti
- Taglio cuneo fiscale e aliquote Irpef. Confermati per un anno il taglio del cuneo e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Per i redditi fino a 35mila euro il taglio sarà del 6%, mentre per chi non supera i 25mila euro di reddito annuo il taglio sarà di un punto percentuale superiore, e arriverà quindi al 7%. Le nuove aliquote saranno suddivise in tre fasce diverse: del 23% fino ai 28 mila euro, del 35% tra i 28 e i 50mila, e del 43% sopra i 50mila. L’esenzione dalle tasse per i redditi da lavoro dipendente, nota come area senza tasse, è stata ampliata fino agli 8.500 euro.
- Pensioni. Per quanto riguarda le pensioni, il governo ha agito eliminando il vincolo sulle pensioni contributive che impediva a coloro che erano nel sistema contributivo di andare in pensione al raggiungimento dei 70 anni se il loro assegno non superava 1,5 volte la pensione sociale. Anche Ape sociale e Opzione donna sono stati cancellati e sono stati sostituiti dal Fondo flessibilità, che consente l’uscita anticipata dal lavoro a 63 anni con 36 di contributi per caregiver, disoccupati, lavoratori gravosi e persone con disabilità. La soglia per le donne è stata ridotta a 35 anni.
- Canone Rai. È prevista una riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro all’anno, con il prelievo che dovrebbe rimanere sempre nella bolletta elettrica.
- Detrazioni. Per quanto riguarda le erogazioni a favore di organizzazioni non governative, partiti e terzo settore, per i redditi superiori a 50mila euro, è stato previsto un taglio delle detrazioni da 260 euro. Inoltre, è stata prevista una riduzione del 15% dell’imposta sulle imprese per le imprese che assumono giovani, donne o ex beneficiari del reddito di cittadinanza. La misura prevede la fine dell’agevolazione per l’Aiuto alla crescita economica (Ace), che era in vigora dal 2011.
- Novità per multinazionali e aziende. Dal primo gennaio 2024 scatterà la tassa minima globale al 15% sui profitti delle multinazionali nel mercato italiano. Invece per le aziende che dopo aver spostato la propria sede all’estero faranno ritorno sul mercato italiano sono previsti degli incentivi, non ancora specificati nel dettaglio.
Gli aumenti nascosti
Dentro questa finanziaria sono anche contenuti diversi aumenti, diversi piccoli provvedimenti che sommati l’uno all’altro andranno ad incidere sulle tasche degli italiani, già sensibilmente provate per via dell’inflazione e dei rincari generalizzati.
- I prodotti per l’infanzia e quelli per l’igiene femminile verranno effettivamente un aumento dell’Iva, che passerà dal 5% al 10%. Saranno interessati ad esempio: tamponi, coppette mestruali, assorbenti, latte in polvere e alimenti per bambini.
- La Tassa di Soggiorno potrebbe aumentare fino a 2 euro a notte.
- Restando in tema con il punto precedente, sono previsti aumenti anche della tassazione sugli affitti brevi o turistici. La cedola secca passerà dal 21% al 26%. La novità riguarderà tutti coloro che mettono in affitto fino a quattro delle loro abitazioni, da 5 in poi non ci sarà questo aumento.
- Le imprese saranno chiamate obbligatoriamente a stipulare polizze assicurative contro i danni da catastrofi naturali entro il 2024, diversamente le multe potrebbero arrivare fino ad un milione di euro.
- Aumenta la tassazione sul tabacco, venduto sia come pacchetto singolo, sia come tabacco riscaldato o trinciato.
- Si applicherà una tassazione sugli extraprofitti a coloro che vendono case ristrutturate grazie alle agevolazioni del superbonus 110% entro cinque anni dai lavori eseguiti, a condizione che non si tratti dell’abitazione principale.
- Stangata per le case all’estero: l’imposta sul valore degli immobili situati fuori dall’Italia (Ivie) salirà dallo 0,76 all’1,06%, con un aumento del 40%.
Le incoerenze del Governo emergono dalla Manovra 2024
- I dispositivi anti-abbandono per l’auto, strumenti utili per prevenire tragedie che riguardano i minori, e più in generale i seggiolini per bambini subiranno un aumento dell’Iva dal 5% al 22%. Ciò è un controsenso, dato che era stato proprio l’attuale premier Giorgia Meloni ad essere fautrice, circa quattro anni fa, proprio della norma sui seggiolini anti-abbandono, che infatti è anche conosciuta come “legge Meloni”.
- Si ventila che nella prima versione della Manovra fosse la norma sul pignoramento dei conti correnti, che avrebbe permesso all’Agenzia delle Entrate di poter effettuare dei prelievi forzati sui conti di coloro che avevano dei debiti col fisco. Stando a quanto riportato da Open, sarebbe stata poi proprio la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a cancellare questo provvedimento dalla Manovra, dopo essersi indispettita per aver letto sulla stampa questa indiscrezione. Quindi di fatto il Presidente del Consiglio avrebbe tentato di introdurre il prelievo forzoso nella prima bozza, e poi, viste le reazioni dell’opinione pubblica, avrebbe fatto dietrofront.
Analizzati pro e contro di questa “sfuggente” Legge di Bilancio concludiamo auspicando che il Parlamento possa intervenire ed “addolcire” gli aspetti più negativi della manovra, come le “tasse nascoste”.