Migranti,domani la manifestazione regionale di Cgil: "Chiudere i Cpr"

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Nuove politiche per la gestione dei migranti in arrivo verso le coste italiane e chiusura dei Cpr.
La Cgil, insieme a diverse associazioni, torna a battere sulle politiche dell’immigrazione ed è pronta, domani, a tornare in piazza, con la manifestazione regionale di Pozzallo.
“Noi non ci stiamo, non vogliamo essere complici non vogliamo più vedere essere umani, bambini compresi, guardarci da dietro sbarre, barriere e filo spinato solo perché stranieri”.
Vogliono sentire forte la propria voce in difesa dei diritti umani, Cgil e associazioni, che hanno organizzato per domani, sabato 28 ottobre, una manifestazione regionale davanti al Cpr di Pozzallo (alle 10.30), per chiedere la chiusura dei Centri di permanenza per i rimpatri ( Cpr) e “ nuove e diverse politiche sull’immigrazione dell’Italia e dell’Europa”, che garantiscano il diritto d’asilo e un’accoglienza dignitosa di chi scappa da guerre e miserie. E’ un’iniziativa della Cgil Sicilia e della Camera
del lavoro di Ragusa insieme ad Anpi, Arci, Libera, Auser Sicilia,
Mediterranea Saving, Emergency Gruppo Pozzallo, Uisp Sicilia, Asgi,
Amnesty international Sicilia, Medu, Acli Sicilia, Catania Pride,
Anppia, Forum terzo settore Ragusa, Cope, Federconsumatori Sicilia.
Numerose già le adesioni. Cgil e associazioni chiedono in un appello
alla partecipazione “un’accoglienza strutturata e diffusa e risposte
concrete e dignitose alle persone che scappano da atrocità, conflitti e
miseria alla ricerca di un futuro, soprattutto in questa fase storica in
cui in vaste aree del mondo esistono emergenze umanitarie dovute a
guerra, miseria e catastrofi ambientali”. E al riguardo delle politiche
del governo parlano di accanimento contro i migranti che arrivano in
Italia, di violazione dei diritti umani e delle norme in materia di
Asilo e protezione. Ma anche di violazione della Costituzione quando si
attuano i trattenimenti forzati, senza alcuna garanzia e spesso in
condizioni disumane, laddove la Carta fondamentale ( art.13) esclude
detenzione e limitazioni della libertà personali che non abbiano a monte
un atto motivato dell’autorità giudiziaria. “Sulle politiche migratorie
in Italia- dice il segretario generale della Camera del lavoro di Ragusa
Peppe Scifo- registriamo un ulteriore peggioramento in materia di
garanzia dei diritti umani e in materia di Asilo e Protezione
Internazionale. Aggravamento – aggiunge-che determina sempre di più
l’aumento di persone senza diritti, costrette a vivere nell’irregolarità
e quindi destinate a consegnarsi al caporalato, al lavoro nero e ad
alimentare la manovalanza della criminalità”. E Alfio Mannino,
segretario generale della Cgil Sicilia: “Questo governo non fa che
violare i principi della nostra Costituzione e più di una volta ha già
dimostrato una disumanità che non appartiene al popolo italiano. E lo ha
fatto- aggiunge- con metodi tristemente consolidati in altre epoche
storiche, soffiando sul fuoco delle insicurezza dovute alla crisi del
nostro paese, non certo ai migranti. Non è la paura degli stranieri che
risolve la crisi ma dovrebbero essere le misure di un governo che sta
dimostrando invece tutta la sua incapacità. Noi siamo per l’accoglienza
dignitosa e per i diritti dei migranti e contro il clima di incertezza
che il governo alimenta. Siamo – conclude Mannino- per il pieno rispetto
dei principi della nostra Costituzione e per questo manifestiamo”.

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