Duro comunicato dell’associazione Airlines for Europe per quanto concerne il caro voli. Le compagnie aeree si sono rivolte alla Commissione Europea contro il piano del governo italiano per limitare le tariffe verso alcune tratte.
A scrivere all’indirizzo della Commissione UE è Ourania Georgoutsakou, direttore generale di A4E e unisce le perplessità delle compagnie Ryanair, Lufthansa, Easyjet, Air France-Klm, Iag (holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus).
«All’articolo 1 il decreto legge vieta di fissare le tariffe aeree per i voli nazionali da e per le isole italiane sulla base di regole aziendali interne. Viene anche fissato un limite per il prezzo massimo di un biglietto. Questa misura può essere estesa ad altre rotte nazionali a condizioni specifiche. Siamo preoccupati per il modo in cui questa disposizione è stata introdotta attraverso una legislazione d’emergenza, e in particolare per il modo in cui contrasta con il Regolamento CE 1008/20082 e con il principio della libertà tariffaria garantito dall’articolo 22. Il decreto legge italiano ignora completamente questo articolo che garantisce la libertà tariffaria delle compagnie per i servizi aerei intracomunitari, senza distinguere tra voli nazionali o intracomunitari. La liberalizzazione del trasporto aereo dell’Ue e del suo mercato interno ha permesso alle compagnie di innovare e di operare su più basi operative a vantaggio della connettività, della competitività e dei passeggeri. Siamo fortemente preoccupati che l’adozione di questa legge possa costituire un precedente e portare a un effetto domino con l’adozione di regolamenti simili in altri Stati membri dell’Ue.”
“Per questo chiediamo alla Commissione europea di chiarire con l’Italia che questo intervento ha un impatto sul mercato libero e deregolamentato del trasporto aereo in Europa e che l’articolo 22 del Regolamento 1008/2008 si applica a prescindere. Riteniamo che sia necessaria un’azione immediata prima che questa legge diventi applicabile. Un simile risultato minerebbe il mercato unico dell’Ue e annullerebbe tre decenni di progressi nei servizi aerei europei.”