“Non si sono verificate variazioni rispetto alle scorse settimane e il prezzo dei cereali resta al di sotto della soglia remunerativa per la parte agricola. Anche alla Granaria di Milano la quotazione è rimasta ferma a 22 euro/quintale, contro i 35 euro/quintale dello scorso autunno”. Lo ha detto il direttore di Confagricoltura Alessandria, Cristina Bagnasco congiuntamente al direttore di Cia Alessandria Paolo Viarenghi che insieme ai rappresentanti delle due Associazioni agricole, hanno deciso di astenersi dalla rilevazione del prezzo del grano tenero alla seduta di venerdì 21 luglio alla Borsa Merci, in camera di Commercio di Alessandria e Asti.
Si tratta della terza settimana consecutiva della protesta degli agricoltori di Cia e Confagricoltura che chiedono di porre fine a manovre speculative i cui effetti ricadono sui produttori e sui consumatori.
“Abbiamo appreso con preoccupazione che il quadro internazionale si è ulteriormente complicato a seguito della decisione della Federazione Russa di non rinnovare l’accordo per l’esportazione del grano ucraino attraverso il Mar Nero: per questo, durante la fase conclusiva dell’Assemblea nazionale di Confagricoltura svoltasi la scorsa settimana, abbiamo chiesto al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di intervenire con azioni decise in favore di un settore, quello cerealicolo, trainante l’economia del Paese” così ribadisce Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte.
“Valuteremo di settimana in settimana come procedere mentre restiamo fermi nelle nostre richieste, espresse anche al Prefetto di Alessandria, di adoperarsi affinché sia riconosciuto agli agricoltori un prezzo equo, che tenga conto dei costi sostenuti al momento delle semine, e strumenti compensativi, come il credito d’imposta sul gasolio agricolo e il riconoscimento di contributi straordinari prevenienti dal fondo di crisi Pac”, hanno commentato prima di lasciare la seduta i presidenti di Confagricoltura Alessandria Paola Maria Sacco e di CIA Daniela Ferando.