VITTORIA (RG) – Il Premio letterario nazionale della critica Ninfa Camarina Città di Vittoria, a cadenza biennale, ha tagliato nel 2018 l’ambito traguardo dei venti anni e dopo una breve pausa, dovuta alla pandemia da Covid 19 ritornerà mercoledì 19 luglio 2023.
La denominazione Ninfa Camarina richiama l’antica città greca di Camarina, nel cui territorio sorge la città di Vittoria; la Ninfa, navigante sul dorso di un cigno nella sacra palude, divenne nella monetazione della città il simbolo sereno e poetico della pace e della prosperità, e il poeta greco Pindaro la cantò nei versi dedicati al camarinesePsàumide che – dice il poeta – con la sua vittoria ai Giochi olimpici, ‘fece più grande, o Ninfa Camarina, la tua città’.
Sarà ancora lo splendido Chiostro delle Grazie dell’ex Convento dei Frati minori, a Vittoria, a fare da cornice alla serata conclusiva del premio, che vanta una formula del tutto originale nel panorama letterario italiano. Il premio infatti si basa su recensioni di opere di narrativa italiana, pubblicate nel biennio precedente alla cerimonia di premiazione, da testate giornalistiche che vengono scelte di volta in volta: da qui la denominazione “Premio della critica“.
In questi anni sono stati premiati scrittori e studiosi di levatura internazionale quali Simonetta Agnello Hornby, Silvana Grasso, Andrea Camilleri, Valerio Massimo Manfredi, Sebastiano Tusa, Roberto Alajmo.
Per questa edizione, i giornalisti: Mario Azzolini di Rai 3 Sicilia, Angiola Codacci Pisanelli de L’Espresso, Renato Minore de Il Messaggero, Santo Piazzese per Cooperazione di Basilea hanno decretato vincitore il romanzo L’uomo del Vicerè di Silvana La Spina edito da Neri Pozza.
Insieme al premio letterario della Critica, vengono assegnati altri due premi: La Ninfa D’Argento che va a personalità dell’arte e della cultura, che siano siciliane o in qualche modo legate alla Sicilia. Sarà il regista Roberto Andò a ritirare il premio 2023.
Il premio di Cultura classica intitolato alla memoria del grecista Virgilio Lavore andrà all’archeologo danese Jan Jacobsen.