Partecipando al confronto fra i sette aspiranti al ruolo di sindaco di Catania organizzato dal Coordinamento Un Cantiere per Catania, il Presidente Gaetano Mancini ha messo in rilievo questioni e priorità per il futuro della città.
Confcooperative Sicilia, con le oltre 500 cooperative che rappresenta a Catania, è pronta ad un Patto per il Futuro della città, nello spirito della sollecitazione del Vescovo Mons. Luigi Renna e avanza precise proposte a chi guiderà il Comune dopo le elezioni del 28 e 29 Maggio prossimi.
Chiare le parole del Presidente Gaetano Mancini, pronunciate durante il confronto all’istituto comprensivo Malerba del quartiere Picanello, fra i sette aspiranti al ruolo di primo cittadino, organizzato nell’ambito delle iniziative del Coordinamento “Un Cantiere per Catania”.
Il Presidente Mancini ha toccato diversi punti e chiesto prima di tutto a chi reggerà le sorti di Catania di spendersi con il cuore e di cambiare rotta rispetto a quanto fatto fino ad oggi. “Confcooperative– ha spiegato – ha scelto di di incontrare i candidati nell’ambito di una manifestazione condivisa piuttosto che promuovere un incontro da unici protagonisti perché noi crediamo che alle sollecitazioni del nostro Vescovo, che richiamano ad una maggiore partecipazione dei cittadini nel contesto sociale, economico e politico della nostra città, debbano corrispondere azioni coerenti e concrete ”. Confcooperative Sicilia non ha dubbi: il cambiamento è possibile, ma perché diventi concreto “i cittadini e le organizzazioni sociali devono essere interpreti attivi del cambiamento dentro questa nuova visione”. Secondo il Presidente Mancini “è fondamentale che le comunità cattoliche come noi abbiano la capacità di imboccare sentieri comuni, di spingere con decisione verso obiettivi condivisi, di ritrovare le ragioni profonde dello stare insieme”. Ai candidati a sindaco Confcooperaive Sicilia chiede “più impegno, più coraggio e più innovazione”. Mancini ha sollecitato i sette competitors ad “abbandonare le vecchie consuetudini per scrivere una pagina nuova, mettendo al centro i problemi dei cittadini e delle imprese, individuando soluzioni e abbandonando la logica del consenso a tutti i costi”. Indispensabile la capacità di “confrontarsi senza pregiudizi e steccati ed aprire al dialogo con chi esprime istanze collettive”. Mancini ha parlato della necessità di una progettualità chiara e del massimo impegno per dare risposte a chi vive disagi, offrendo alternative alla sopravvivenza, investendo risorse e coinvolgendo cittadini e imprese”. Alle cooperative serve poter contare su uffici capaci. Prioritario intervenire “sull’inadeguatezza degli uffici, perché a loro affidata la progettazione, la gestione e la rendicontazione di fondi che rappresentano opportunità che sarebbe delittuoso perdere”. Riorganizzazione, dunque, e riqualificazione delle competenze del personale comunale ma anche nuova cultura,che modifichi l’approccio con le imprese che a vario titolo collaborano con il Comune. Le imprese sono una opportunità, non un problema”.
Dal nuovo Sindaco le imprese cooperative catanesi si aspettano anche il coraggio dell’impopolarità: a partire dal contrasto all’evasione fiscale, altissima a Catania. “Pagare le tasse comunali-fa notare il Presidente Mancini- costituisce il presupposto per chiedere di vivere un contesto ordinato nel quale le imprese possano esercitare la propria attività”.
Infine, la cooperazione chiede di essere messa in condizione di dare continuità alla sua azione di supporto a favore degli ultimi. “Servono risposte sul lavoro, la casa, il credito, valorizzazione dei propri prodotti-prosegue Mancini- La riqualificazione delle periferie, dei quartieri più difficili è una nuova sfida, raccolta dalla cooperazione, esempio ne sono le Cooperative di Comunità. “Ma è chiaro che ciò comporta l’esigenza non solo di evitare ulteriori tagli alla spesa socio-assistenziale ma, al contrario, di reperire quante più risorse possibili grazie alle opportunità dei fondi oggi disponibili, a partire dal PNRR”.
“Le cooperative -la conclusione del Presidente di Confcooperative Sicilia- chiedono di non essere deluse e di essere parte del cambiamento”.