Operazione “Landayà” della Polizia di Catania contro il traffico di essere umani

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CATANIA – Avrebbero favorito l’immigrazione clandestina i 17 soggetti fermati questa mattina dalla Polizia di Catania – altri 8 sono ricercati e non sono in Italia – che, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ha dato esecuzione a decreto di fermo di indiziato: le accuse sono associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dall’aver agito in più di dieci persone e dei reati-fine di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina pluriaggravati dall’avere agito in più di tre persone in concorso tra loro, di avere commesso il fatto al fine di trarne profitto anche indiretto e dalla transnazionalità.

I trafficanti, per lo più guineani ed ivoriani, componenti del sodalizio di matrice straniera, specializzato nell’offrire ai connazionali “pacchetti completi di viaggio”, sono stati rintracciati in diverse località del territorio nazionale.

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Dai 200 ai 1.200 euro venivano chiesti per effettuare il viaggio verso le mete prescelte: il gruppo forniva anche documenti falsi, se necessario, nonché green pass falsi e vitto e alloggio.

In alcuni casi abusavano sessualmente delle donne.

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Catania, è scaturita dalle dichiarazioni di una minorenne che, prelevata dalla comunità, è stata immessa su un autobus diretto al nord dove ad attenderla vi erano alcuni dei suoi aguzzini. La ragazza era stata avvicinata nel suo paese d’origine da una donna che le aveva garantito aiuto una volta che la giovane arrivava in Italia: qui infatti la ragazza ha contattato l’uomo che le era stato indicato e che per ben tre volte ha provato a farla scappare dalla comunità è solo la terza volta ci è riuscito.

Coinvolto anche un mediatore culturale.

 

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