Catania odi et amo

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Catania è ormai una città sempre più moderna ed al passo con i tempi, centro di mostre, musei, luoghi di interesse culturale ed eventi. E’ inoltre la “seconda casa” di migliaia di studenti fuorisede che la scelgono come sede universitaria, ma siamo sicuri che sia tutto oro ciò che luccica?

La città siciliana, infatti, risulta essere in pessime condizioni, così come afferma l’ultimo rapporto annuale della 29esima edizione del “Sole 24 Ore” con Legambiente e Ambiente Italia. Catania si trova agli ultimi posti della classifica “Ecosistema urbano” negli indicatori che comprendono sei aree tematiche (aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente). Il capoluogo etneo è la peggiore città per raccolta differenziata, con un dato “in aumento” rispetto al 9% del precedente rapporto, ma con solo l’11,4% di rifiuti differenziati. Nonostante si parli di sostenibilità e riciclaggio da molti anni ormai, fino al 2019 a Catania era ancora in vigore il sistema della raccolta tramite i cassonetti.

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La città tutt’oggi non risulta totalmente sostenibile. Solo una porzione pari al 32% differenzia i propri rifiuti. Basti pensare che, fino a qualche mese fa, in gran parte della zona centrale della città non era previsto il servizio di raccolta differenziata.

Sempre parlando di servizi, neanche i mezzi di trasporto soddisfano appieno i bisogni delle persone. Spesso si sentono lamentele di ritardi di autobus e della metro e del fatto che esse contengono più  persone di quanto legalmente dovrebbero. Inoltre, le condizioni in cui tali mezzi si trovano non sono delle migliori. Fortunatamente negli ultimi tempi ci sono stati, in tal senso, dei miglioramenti con l’introduzione di più di undici nuovi autobus a zero emissioni al fine di raggiungere una mobilità sostenibile. Inoltre, a gennaio scorso a fare compagnia ad “Agatha”, “Barbara” e “Carmela”, è stata inaugurata “Lucia”, il quarto dei 10 nuovi treni di ultima generazione acquistati per la metropolitana di Catania.

Qualche spiraglio di miglioramento insomma, saranno capaci i cittadini e l’amministrazione comunale di cambiare le loro abitudini e risolvere al meglio i problemi fino ad ora esistenti? Ai posteri l’ardua sentenza.

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