Palermo, 24 gen- Mettere al centro la persona per migliorarne le condizioni di vita: un obiettivo che, per quanto riguarda gli anziani ma non solo, passa attraverso interventi per il rilancio della sanità pubblica, attraverso la riforma delle pensioni, attraverso lo sviluppo della Sicilia. Lo ha sostenuto Maria Concetta Balistreri, segretaria generale dello Spi Cgil Sicilia, nella relazione al congresso regionale de sindacato. “Nella nostra regione- ha detto Balistreri crescono le patologie croniche e degenerative collegate all’invecchiamento. In
Sicilia gli over 65 sono il 22,67% della popolazione e la fascia tra zero e 14 anni è pari al 13,8% della popolazione. Sulla salute di queste fasce incidono negativamente povertà e isolamento sociale”.
Parliamo infatti di una regione ad alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, dove i pensionati sono più numerosi dei lavoratori attivi (studio Cgia di Mestre) e dove l’importo delle pensioni è del 17,78% inferiore rispetto alla media nazionale (Osservatorio Inps 2021/2022), con tendenza all’aumento del divario.
Balistreri ha sottolineato che gli anziani dovrebbero potere contare su “servizi territoriali h24, sull’assistenza domiciliare integrata e su un numero adeguato di strutture per la riabilitazione e la gestione delle lungodegenze. Su una medicina di prossimità, insomma, che sappia e possa assumersi la presa in carico in toto della persona”.
Questa la vertenza fondamentale che lo Spi Sicilia intende continuare a portare avanti unitariamente con le categorie pensionati di Cisl e Uil e le confederazioni “per il rafforzamento della medicina del territorio, la rivisitazione della rete ospedaliera, il rilancio e l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale e un piano di assunzioni a tempo indeterminato a copertura dei vuoti di organico”. Balistreri ha sottolineato che il Pnrr “costituisce un’occasione irripetibile” per questi obiettivi. Dal palco del congresso Spi lanciata la richiesta all’assessore regionale alla salute di “riattivare il tavolo permanente
sulla salute facendone una ‘cabina di regia’”. Altro obiettivo fondamentale dello Spi, “una riforma strutturale del sistema pensionistico “ che preveda flessibilità in uscita, condizioni di
accesso più favorevoli per i più fragili, il riconoscimento della diversa gravosità del lavoro”.
La riforma ha sottolineato Balistreri, “deve valorizzare il lavoro delle donne, riconoscendo il lavoro di cura non retribuito e prevedere una pensione contributiva di garanzia per i giovani”. Richiamando tutti i punti della piattaforma sindacale, la segretaria Spi ha rilanciato la richiesta di “maggiori tutele per i redditi da pensione”, per garantire agli anziani migliori condizioni di vita. Donne e legalità altri due temi al centro del congresso che si è
aperto con la presentazione di una ricerca sui consultori e l’intervento in video conferenza di Livia Turco sul tema “Diritti, donne, salute”.