Nei giorni scorsi davanti all’ingresso della zona industriale di Caltagirone imprenditori e dipendenti si sono dati appuntamento per denunciare le conseguenze del caro bollette, della mancanza di materie prime e dell’aumento dei costi e dell’inflazione.
I titolari delle aziende di più antico insediamento (Mag, Ortogel, Alfaplastica, Ortoletta, Fratelli Mineo, Radisland, ecc…), le imprese artigiane e gli operatori agricoli hanno denunciato, dati alla mano, l’impossibilità di programmare qualsiasi iniziativa di sviluppo e di continuare l’attività d’impresa.
Alcuni di loro hanno sostenuto quasi con rabbia che non mancano gli ordinativi, ma con i costi di produzione così alti non si può andare da nessuna parte, anche perché non c’è la certezza che i prezzi si blocchino; anzi da più parti si sente dire che aumenteranno ulteriormente. Altri hanno invocato provvedimenti urgenti per evitare chiusure e licenziamenti.
Anche se gli imprenditori sono consapevoli delle difficoltà con le quali si dovranno cimentare i nuovi governi chiedono all’unisono (spalleggiati dai loro dipendenti) nuovi sostegni; più efficaci di quelli varati sinora dal governo Draghi, considerati alla stregua di pannicelli caldi.
I manifestanti hanno anche denunciato per l’ennesima volta la situazione di abbandono e di degrado in cui versa la zona industriale, priva di illuminazione, di vigilanza e di manutenzione.
Alla manifestazione ha preso parte anche il sindaco di Grammichele, il dottor Pippo Greco, il quale dopo aver espresso solidarietà e sostegno agli imprenditori e ai lavoratori ha fatto presente che il caro bollette incide anche sull’attività dei comuni, i quali fanno sempre più fatica a garantire i servizi alle loro comunità, a partire da quelli scolastici.
Dopo il sit-in davanti all’ingresso dell’area industriale si è formato un corteo di autovetture che si è diretto nella piazza antistante il Tribunale, dove è continuata la protesta che ha registrato anche il sostegno e la solidarietà dell’amministrazione comunale di Caltagirone, espressa, in assenza del sindaco Fabio Roccuzzo in missione nella capitale per impegni istituzionali, dal vice sindaco.
La manifestazione si è conclusa con l’impegno a riprendere la lotta dopo la formazione dei governi nazionale e regionale.
Pertanto, se pensiamo alla protesta degli imprenditori e dei lavoratori della zona industriale della città della ceramica e alle manifestazioni annunciate a Ragusa, Palermo, Catania e alla mobilitazione che stanno organizzando le associazioni artigiane e del commercio e della Confindustria per il 7 novembre, non possiamo non pensare che, sul fronte sociale, si preannuncia un autunno caldo. C’è solo da augurarsi che non sia troppo caldo. Ma questo ovviamente dipende dalle risposte che sapranno dare i nuovi governi di Roma e di Palermo.
Per ulteriori approfondimenti, e per ascoltare direttamente le voci dei protagonisti della manifestazione, vi rimandiamo all’appuntamento di questa sera alle ore 21.00 con le nostre interviste video in prima visione. Potete trovarci sui nostri canali social. Non mancate!