È quanto emerge dai lavori della prima edizione della Summer School NanoSoLI. Oltre 35 partecipanti all’iniziativa degli atenei di Catania e Milano.
Le nanotecnologie saranno sempre più alla base della auspicata transizione energetica. Le nanostrutture avanzate, infatti, troveranno applicazione come (bio)sensori innovativi, nella produzione di idrogeno verde e di batterie di nuova generazione, ma anche di supercapacitori, nella rilevazione di polveri sottili e di gas tossici, di sensori di virus e di marker tumorali e non solo. Un settore che necessita di ricerche scientifiche e di esperti del settore altamente specializzati.
È il quadro emerso nel corso della prima edizione della Summer school “NanoSoLI” che si è svolta nei giorni scorsi nei locali del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania. Oltre 35 i partecipanti, italiani e stranieri, che hanno seguito il fitto programma di formazione specializzata per condurre ricerca scientifica su nanostrutture avanzate.
La scuola, organizzata dai docenti Salvo Mirabella e Luigi Falciola degli atenei di Catania e di Milano, ha avuto come fil rouge lo studio di fenomeni che avvengono alla scala dei nanometri all’interfaccia solido-liquido e che sono di fondamentale importanza in tanti dispositivi che oggi sono allo stadio di sviluppo sperimentale.
I tre esperti internazionali che sono intervenuti nel corso dei lavori – i docenti Anke Weidenkaff della Technical University of Darmstadt and Fraunhofer Research Institution for Materials Recycling and Resource Strategies IWKS in Germania, Daniel Mandler della The Hebrew University of Jerusalem in Israele e Arben Merkoci dell’Institut Català de Nanociencia i Nanotecnologia in Spagna – hanno approfondito la necessità di una transizione energetica basata su nuovi materiali alla nanoscala. E, inoltre, si sono soffermati su alcune sofisticate tecniche di analisi elettrochimica di nanostrutture immerse in liquidi oltre ad illustrare lo stadio di sviluppo di nuovi (bio)sensori, tracciando la strada per un futuro sostenibile, equo ed interconnesso.
La Summer school, che ha riscosso la soddisfazione dei giovani ricercatori e dottorandi in Fisica dei Materiali, Chimica Analitica, Ingegneria elettronica e dei Materiali, è stata arricchita anche da diverse sessioni pomeridiane di esercitazioni in comunicazione della scienza e di laboratorio di analisi di proprietà di nanomateriali.