Al Fuorisalone di Milano la musica di Fabrizio Puglisi con il brano per l’Ucraina “Don’t Bass”

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Domani, mercoledì 8 giugno, la pianista milanese Cecilia Ferreri eseguirà le opere del compositore siciliano da “Mògara” a “Forgotten music” fino a “Cahier d’Esquisses

MILANO – La musica del pianista e compositore Fabrizio Puglisi sarà protagonista del Fuorisalone di Milano, il più importante appuntamento internazionale con il design.

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Una settimana speciale, fino al 12 giugno, fatta di condivisione, confronti, talk, feste ed eventi in una dimensione accogliente e innovativa che ha dedicato un ampio spazio alla musica.

Sotto i riflettori del design week 2022, la pianista milanese Cecilia Ferreri, che domani, mercoledì 8 giugno, dalle 18:00 alle 20:00, nella  Boutique, in Via Pisoni 6, eseguirà le composizioni dell’autore siciliano “Forgotten music”, “Mògara”, “Cahier d’Esquisses” e “Don’t Bass”.

Il programma contempla anche le opere di Bach, Chopin, Schumann, Debussy, Ravel e Morricone.

«Continua, in Cecilia, l’attenzione verso i miei lavori pianistici – dichiara il M° Puglisi -. “Forgotten music” eseguito in prima assoluta da Irene Veneziano, lo scorso febbraio, rappresenta un recupero storico di sonorità e di armonie tardo-ottocentesche, con qualche “innesto” di inizio ‘900. Sta conquistando i favori degli ascoltatori e di vari pianisti. Credo sia stato colto il mio intendimento in tale brano: “provare” a rivoluzionare la scrittura e il linguaggio, a me abituali, ripescando afflati e climi sonori che, benché ritenuti desueti, rivestono sempre un fascino particolare. Non era semplice – continua – giungere a tale obiettivo: licenziare una composizione “nostalgica” e, se vogliamo, “conformista”, poteva sembrare un tentativo improvvido e temerario».

Durante il concerto verrà eseguito anche “Cahier d’Esquisses” che nel 2021 ha ottenuto una menzione, classificandosi al 4° posto, al Concorso internazionale di composizione di Albenga (Liguria).

«Mògara, risalente al 2001, è stato scritto di getto. So che incontra i favori di Cecilia; credo sia stato un “colpo di fulmine”! Il lavoro strizza l’occhio al jazz. Mi è stato infatti proposto di trascriverlo per una jazz-band. Chissà, in futuro si vedrà. Richiesto, anche in privato, da vari pianisti, è stato eseguito da Ivan Emma e da Antonello Manco. Cahier d’Esquisses (n. 1) è dedicato a Cecilia; verrà presto affiancato da un 2° brano, ormai ultimato. Spero verranno pubblicati insieme. Don’t Bass, infine, eseguito per la prima volta da Claudio Sanna, a fine maggio, rappresenta lo specchio di uno stato d’animo rispettoso verso le sofferenze degli uomini e delle donne che patiscono la insensata tragedia bellica in Ucraina».

 

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