Comu veni si cunta #19 – Aumento dei prezzi, le cause e le possibili soluzioni

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Buona sera e ben ritrovati nella rubrica di Hashtag Sicilia “Comu Veni Si Cunta“.
Con una guerra in corso che si combatte a meno di 2 mila chilometri da noi e che provoca distruzioni, morti e atrocità di ogni genere, è difficile parlare d’altro.

Ma nonostante le sofferenze di questa guerra dissennata portata avanti da Putin non possiamo non parlare di quello che terrorizza le famiglie e le imprese italiane: vale a dire dell’aumento dei prezzi dell’energia, del gas, delle materie prime e dello stesso grano.

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Aumenti che stanno distruggendo il potere di acquisto delle famiglie e mettendo a dura prova la capacità di resistenza di tante categorie, a partire dagli autotrasportatori, dai tassisti e dai pendolari che usano la loro macchina per andare a lavorare.

Famiglie e imprese sono allo stremo delle proprie forze, economiche e nervose. Questo perché:

  • la benzina in modalità self oggi costa 2,30 euro al litro, il 39,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura al 51,3 per cento in più;
  • l’energia elettrica e il gas hanno subito aumenti rispetto a febbraio 2020 – prima della pandemia – del 1500 per cento, 15 volte oltre il prezzo di 2 anni fa;
  • per non parlare del grano e di conseguenza della farina, del pane e della pasta.

Aumenti la cui entità non appare giustificata dalle attuali quotazioni del petrolio, né dalle riduzioni delle forniture, né tanto meno dalla guerra in Ucraina; senza contare che la benzina e il gasolio che vengono vendute oggi presso i distributori di carburanti sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori.

Che questi aumenti non siano del tutto giustificati lo dicono in tanti, il ministro Cingolani addirittura, oltre ad affermare che questi aumenti non sono giustificati, ha sostenuto che è in atto una colossale truffa a scapito di imprese e consumatori.

Affermazioni pesanti che fanno pensare che ci sia qualcuno che imbroglia, qualche altro che gli permette di imbrogliare e il governo che prende tempo, che non interviene.

Stando così le cose il cittadino ha il diritto di sapere chi lo sta imbrogliando; quali sono gli enti o le istituzioni che permettono di imbrogliare e perché il governo se ne sta a braccia conserte.

È vero la Guardia di Finanza si è messa in moto, la Magistratura – anche su input delle associazioni dei consumatori – ha aperto dei fascicoli, ma all’orizzonte non è stato ancora individuato un responsabile.

Non basta gridare al lupo! Al lupo! Il lupo occorre catturarlo se non si vuole che divori Cappuccetto Rosso.

Ma a proposito delle misure da adottare mi chiedo: cosa intende fare il governo per annullare o ridurre sensibilmente gli effetti degli aumenti dei prezzi?

Da quello che è dato sapere il governo Draghi allo stato attuale non sembra intenzionato a imporre un prezzo massimo di vendita ai produttori perché sostiene che una tale iniziativa assunta solo dall’Italia avrebbe come conseguenza la riduzione della disponibilità a vendere, vale a dire a ridurre l’offerta dei beni su cui si impone un eventuale prezzo massimo.

Quindi in attesa che una decisione del genere venga assunta dall’Europa il governo pensa di tamponare la situazione rateizzando le bollette di luce e gas e tagliando i prezzi di benzina e diesel del 10-15 per cento.

Pertanto, se penso all’entità degli aumenti dei prezzi abbattutesi su famiglie e imprese, le misure alle quali pensa il governo mi sembrano solo dei pannicelli caldi.

Che fare dunque?

Scopritelo insieme a noi questa sera alle ore 20.00 nella nostra prima visione su Facebook, Youtube e Twitter.

Salvatore Bonura

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