CATANIA – La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha coordinato le attività svolte dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Catania che hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto un russo e un ucraino in quanto gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il provvedimento restrittivo é scaturito dalle attività investigative eseguite in occasione dell’arrivo, intorno alle ore 2:30 del 14 ottobre nel litorale ionico all’altezza di Acitrezza (CT), di 84 migranti di varie nazionalità, che si trovavano a bordo di un veliero incagliatosi nelle rocce.
A seguito della segnalazione della Guardia Costiera di uno sbarco autonomo di migranti che si stavano allontanando nelle vie limitrofe, é intervenuto il personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, per provvedere alle consuete attività di identificazione, foto-segnalamento nonché alle prime incombenze di carattere sanitario.
Il personale della Squadra Mobile, a seguito di una nota diramata dalla Sala Operativa della Questura etnea, grazie a quanto segnalato dagli operatori di Frontex presenti sul posto nell’ambito delle attività di accoglienza dei migranti, ha intercettato a bordo di un autobus turistico in transito per le vie centrali di Catania due soggetti russofoni, trovati con zaini contenenti, tra l’altro, cellulari, un satellitare, indumenti bagnati e danaro in contante.
Sulla scorta degli elementi acquisiti sono stati aacoltati alcuni testimoni dell’evento migratorio, dalle cui dichiarazioni é emerso che i soggetti rintracciati erano i componenti di un’organizzazione più ampia; gli stessi avevano condotto il veliero dalla Turchia (segnatamente da Bodrum) sino alle coste sicule.
Dalle dichiarazioni rese dai migranti e dal materiale posto sotto sequestro e che dovrà essere dettagliatamente analizzato appare ragionevole ritenere che il veliero, partito dalla Turchia qualche giorno prima, per ragioni allo stato non conosciute si sia incagliato. Inoltre, è emerso che i trafficanti, approfittando delle situazioni di estrema vulnerabilità dei migranti – per lo più afgani, iracheni e siriani – hanno aumentato i prezzi del viaggio clandestino, chiedendo come corrispettivo addirittura 10.000,00 euro a persona.
Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati presso la casa circondariale di Termini Imerese e presso quella di Enna, a disposizione dell’A.G. competente, e su richiesta di questo Ufficio il Gip di Catania ha convalidato il fermo ed emesso contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere.