Il Piano Scuola Estate 2021 lanciato dal Governo non convince del tutto la Cgil e la Flc Cgil di Catania, il sindacato della scuola, poiché considerato “solo un tentativo su base volontaria per recuperare quel “tempo scuola” perso a causa della pandemia. Il Piano dovrebbe funzionare con la gestione di insegnanti volontari e associazioni. Ma così com’è non può soddisfare le reali esigenze della scuola catanese, che invece, come le altre scuole italiane, è stata smantellata con grande ferocia, e con un processo iniziato ben prima dello tsunami del Coronavirus”.
Proprio per questo il sindacato catanese chiede nuovamente attenzione alle istituzioni locali, soprattutto al Comune e alla Città Metropolitana, affinché i mesi a venire non si rivelino inefficaci in vista del nuovo anno scolastico che si riaprirà fra soli tre mesi e i 10 milioni di euro per il “Piano Scuola estate” da attivare a Catania.
L’occasione dell’imminente evento del G20 sull’ istruzione e sul lavoro che farà tappa a Catania nei giorni del 22 e del 23/6, non può inoltre essere sottovalutata. Per questo Cgil e Flc Cgil ribadiscono anche la loro ferma volontà a continuare una battaglia a favore dell’istruzione pubblica a fianco di istituti, Università, enti di ricerca, enti di formazione e ciò avverrà anche ospitando un dibattito che si terrà il 23/6 nella Sala Russo a cura di Cgil Sicilia.
Ma cosa serve alla scuola di Catania per migliorare i propri obiettivi ed evitare la dispersione che sembra essersi ulteriormente aggravata dopo l’esperienza “in chiaroscuro” della DAD?
“Chiediamo un intervento molto più strutturale, interventi di edilizia scolastica per la messa in sicurezza, sdoppiamento delle classi pollaio che può avvenire solo grazie alla stabilizzazione dei precari e grazie alle assunzioni nella piante organiche. – segnalano le segreterie di Cgil e Flc Cgil- Questa volta i fondi sono disponibili, ma noi chiediamo che vengano indirizzati nella direzione giusta.
Solo così possiamo arginare la dispersione scolastica in particolare nelle grandi città del sud avvertita nelle scuole secondarie di secondo grado. Infine, ma non in ordine di importanza, chiediamo il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie a tutela di chi a scuola ci lavora e ci studia”.