La segreteria regionale del Prc Sicilia esprime la propria solidarietà a Giusto Catania, sfiduciato dal Consiglio comunale di Palermo.
Senza entrare nel merito dei percorsi amministrativi e dei conflitti interni alla maggioranza, non c’è dubbio che si è voluto colpire chi ha messo in campo un progetto significativo di sostenibilità della qualità della vita e di modello della mobilità a misura d’uomo. Si può eccepire legittimamente che le scelte fatte possano avere penalizzato alcune realtà territoriali e che abbiano pesato su alcuni settori sociali, che la crisi pandemica ha aggravato, e che non si siano messi in campo gli strumenti per dare risposte equilibrate all’insieme della cittadinanza. Ma ciò non giustifica un ritorno al passato del traffico privato e dell’inquinamento.
A fronte dei problemi finanziari che incombono sugli enti locali, soprattutto nelle aree metropolitane del Mezzogiorno, i cambiamenti strategici richiedono che si ponga fine al taglio dei trasferimenti e che si attivi la moratoria sui debiti degli enti locali, ai quali vanno assicurate le risorse per il funzionamento dei servizi pubblici e la tutela dei beni comuni, a partire dalle città del sud, che stanno pagando un tributo pesantissimo alle politiche liberiste condivise dal centrodestra e dal centrosinistra.
La crisi della Giunta Orlando e la decomposizione della sua maggioranza richiedono una riflessione autocritica a quante/i, a sinistra, si erano illuse/i sulla natura positiva della composizione larga della coalizione, nella quale la retorica del civismo è servita per tentare di nascondere le pratiche deleterie del trasformismo che caratterizza disastrosamente le relazioni politiche, in particolar modo al sud, e per mettere assieme programmi incompatibili tra di loro.
Per Rifondazione comunista e per le forze politiche e sociali della sinistra alternativa è urgente prendere atto che in questa fase politica, economica, istituzionale è bene investire le proprie energie e competenze, anche in vista degli appuntamenti delle elezioni amministrative e regionali del 2022 al servizio di un progetto unitario di opposizione per la tutela dei diritti sociali e civili, per la gestione pubblica dei beni comuni, per la valorizzazione della loro qualità e della loro fruizione sociale universale.
Il ruolo strategico del PD nelle politiche nazionali, a partire dalla sua condivisione delle politiche di Draghi, e di quelle della UE, segnate da un approccio incontestabilmente neoliberista, assieme al voto espresso dai consiglieri del Movimento 5 Stelle contro Giusto Catania, impongono questa direzione di marcia.