Luciano Somma, artista poliedrico, è nativo di Napoli; e inizia a scrivere poesie e testi per canzoni fin da ragazzo. Lunghissima la sua carriera, che lo vede anche come presentatore radiofonico e televisivo; ha scritto su molte testate giornalistiche articoli di arte varia, autore di moltissime canzoni, alcune incise anche all’estero, dal genere melodico e sociale Napoletano al folk, rap, pop, sentimentale, in lingua italiana. Centinaia di 45 giri, 33 giri, musicassette, CD di sue canzoni, tanti gli interpreti, molti notissimi, sarebbe veramente un compito arduo e difficile menzionarli tutti, una vita di solide collaborazioni che hanno concretizzato progetti meravigliosi, unificando all’emozione del effetto acustico parole che resteranno eterne nel panorama del cantautorato.
Parlami del tuo nuovo progetto
Attualmente, insieme a Gustavo Martucci, ho realizzato un progetto-video dal titolo VIVERE A NAPOLI con 8 canzoni e 2 poesie, con sottofondo musicale. La maggior parte dei testi vertono tematiche sulla città, per sottolineare che Napoli è soprattutto costituita da una popolazione laboriosa che, anche se purtroppo con enormi difficoltà non si perde d’animo e confida in un futuro migliore.
Qual è il tuo pensiero sulla ricchezza economica della città di Napoli?
Come già ho detto molte volte in occasione di altre interviste la mia città non è una città industriale e dunque avremmo potuto vivere di agricoltura, pesca e turismo. Purtroppo per quanto riguarda il tema dell’agricoltura i rifiuti tossici in alcune zone hanno rovinato i raccolti, provocando gravi danni non solo economici ma salutari. In merito alla pesca, i pescatori di frodo con le bombe hanno distrutto il mercato ittico, e dunque praticamente oggi importiamo dall’estero la maggior parte del pescato e quindi purtroppo non viene più prodotto in loco. In merito al turismo c’era stata qualche ripresa fino al 2019 con gli alberghi, specialmente nel periodo estivo col tutto esaurito, ma a causa della pandemia anche questo oggi ha avuto un calo dell’ottanta percento. Mancando queste risorse è chiaro che la possibilità occupazionale è diminuita moltissimo creando disoccupazione e sotto occupazione, ed è un vero peccato perché essendo mancate le risorse si è creata una crisi lavorativa che costringe i giovani ad emigrare.
Puoi elencarci nel dettaglio le tematiche presenti in alcune canzoni di questo progetto?
Il primo brano del video si intitola FUTTETENNE, che ha partecipato al festival di Napoli 2020 nel quale si risponde ai denigratori della città, suggerendo alla stessa di fregarsene.
Si parla poi di un usanza napoletana unica al mondo nella quale chi va al bar oltre a pagare un proprio caffè ne paga un altro sospeso per chi ne avesse bisogno. L’usanza si è estesa anche ai generi alimentari per causa della pandemia.
Un altra tematica affrontata è quella dell’emigrazione ove il personaggio si trova all’estero essendo stato costretto ad emigrare e ha tanta nostalgia per la propria terra desiderando di tornare.
Seguono alcuni brani con tematiche dedicate all’amore, mentre nel brano MAYE NISCIUNO racconta la storia di un laureato, come ce ne sono tanti, che non trovando occupazione si vede costretto a scrivere poesie per la strada, dandole ai passanti in cambio di qualche euro. Purtroppo però molti di questi passano, guardano e vanno via con indifferenza.
Pensate di realizzare altri lavori musicali analoghi a questa tematica?
Certamente, sono in cantiere alcune poesie da musicare che parlano di vari argomenti sempre inerenti ai problemi cittadini.
A chi pensate di rivolgervi in particolare con questo messaggio?
Soprattutto ai giornalisti, ai social, che hanno una larga diffusione e ai mass-media confidando che questi messaggi possano rimuovere alcuni ostacoli che certamente non sono insormontabili ma che arrecano problematiche sociali, se solo vi fosse un impegno comune. è chiaro che le risoluzioni le debbano trovare gli addetti ai lavori, coloro che rappresentano la nostra Italia ed il territorio, in quanto noi cittadini possiamo sì sottolineare le problematiche ma non certo risolverle.
A cura di Gioia Lomasti