Dopo più di due mesi riapre la “Riserva di Caccia“ di Hashtag Sicilia. Tanti sono gli argomenti che meriterebbero di essere messi nel mirino: dall’assassinio dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, caduti in un agguato crudele a Goma, in Congo; ai ritardi e ai silenzi, assolutamente incomprensibili, sull’inizio della campagna vaccinale in Sicilia per i disabili e i malati cronici.
Considerato, però, che non è possibile parlare di tutto parlerò solo di una questione, delle Cartelle esattoriali.
Ne parlo perché sta per abbattersi sui contribuenti (che non sono evasori, bensì cittadini e imprenditori che a causa anche della pandemia non hanno potuto onorare i debiti con lo Stato) un vero e proprio uragano: 50 milioni di Atti e Cartelle Esattoriali.
Atti e Cartelle che prima o poi arriveranno, perché non si può andare avanti passando da un rinvio all’altro, e quando arriveranno saranno dolori per tutti i destinatari.
Accanirsi contro chi non ha i soldi per pagare i debiti con lo Stato mi sembra una follia. Sarebbe auspicabile trovare una soluzione evitando di lacerare ulteriormente il tessuto imprenditoriale, in particolare quello del Sud già particolarmente provato.
Una soluzione che non deve configurarsi come una resa dello Stato; né come un’offesa a chi ha pagato le tasse! L’esigenza di trovare una soluzione scaturisce da un fatto che non si può far finta di non sapere:
● tra il 2000 e il 2019 lo Stato ha emesso Cartelle per oltre 1000 miliardi di euro, di questa montagna di soldi lo Stato ha incassato il 13,3 per cento. Disaggregando i dati si scopre che la percentuale delle cifre incassate cambia a seconda del tipo di debitore:
● i debitori più consistenti ( più di 100 mila euro) su 302 miliardi dovuti hanno pagato allo Stato 8,2 miliardi ( 2,7 % ), con un incasso medio da parte dell’Erario di 2.700 euro! Mancano all’appello ben 954 miliardi di euro, di questa somma, stando all’esperienza, potranno essere incassate meno di 80 miliardi di euro. Questo, detto in soldoni, significa che cittadini e imprese non hanno concrete possibilità di pagare e di conseguenza non pagando potranno subire:
● il pignoramento di stipendi e conti correnti e non potranno – per debiti superiori a 1000 euro – non usufruire della compensazione nel caso vantassero crediti. Che fare?
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