CATANIA – Il meglio di Beethoven all’ombra del Duomo. E’ la sintesi dell’ultimo appuntamento de “I concerti di Mecenate”, rassegna musicale promossa dall’omonima associazione culturale e diretta dal Maestro Vincenzo Pavone. Ad eseguire i brani, nella splendida cornice del Museo Diocesano di Catania, la Ibla Ensemble presieduta dal Maestro Pietro Vasile. Le letture sono state affidate all’attore austriaco Wolfgang Steindl.
Tra i brani eseguiti, per celebrare il duecentocinquantesimo anniversario della nascita del compositore tedesco, l’Inno alla Gioia dalla Nona sinfonia, il secondo movimento della Settima sinfonia, il concerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 15. “Quest’anno abbiamo operato in una situazione resa molto complessa dall’emergenza sanitaria – ha detto ai microfoni di Hashtag Sicilia il Maestro Vincenzo Pavone – le restrizioni, le limitazioni e l’insicurezza hanno certamente reso più difficile pianificare la stagione. Soltanto a luglio, dopo il periodo di lockdown, abbiamo potuto riprendere la programmazione regolare, con alcuni cambiamenti tra gli ospiti dovuti alla difficoltà di spostamento tra i vari Stati“.
Una situazione che non ha impedito ai “Concerti di Mecenate” di riprendere il loro percorso, fino alla tappa odierna dedicata a Beethoven. “Molte manifestazioni in suo onore sono saltate a causa dell’emergenza Covid-19 – spiega Pavone – noi siamo contenti di essere riusciti a tenere questo concerto, tanto più significativo nella misura in cui Beethoven insegna il rapporto virtuoso con la malattia. Nel corso della serata, grazie al lettore austriaco Steindl, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare alcuni brani del suo testamento, accompagnati dall’Inno alla Gioia e dal Secondo movimento della Settima sinfonia. Un modo straordinario per entrare nel personaggio di Beethoven, che abbiamo già rappresentato con successo a Ragusa“.
Un esempio formidabile di come un grave impedimento fisico – nel caso specifico la sordità – possa diventare lo strumento della creatività di un grande artista. “Si pensa che il silenzio sia l’antitesi della musica – sottolinea il Maestro – quando il silenzio è la base della musica, e ne fa parte attraverso le pause. Beethoven ha portato questo concetto all’estremo, ma secondo alcuni – e secondo me – alcune sue innovazioni derivano proprio dall’isolamento uditivo a cui era costretto. Uno scavare dentro, per così dire, che lo ha portato infinitamente più avanti di molti artisti contemporanei perfettamente sani”.
Grandi contenuti, insomma, per una rassegna che non intende fermarsi anche in un quadro così complesso. “Cercheremo di mantenere l’impegno di un concerto al mese – dice Pavone – quindi aspettiamo tutti, nel rispetto rigoroso delle norme anti-Covid, per gli appuntamenti di ottobre e di novembre. Non abbiamo ancora rivelato gli ospiti di queste date, ma possiamo assicurare che saranno artisti di altissimo livello che non lasceranno deluso il nostro appassionato pubblico“.