Messina, forestale di 67 anni muore in servizio. La rabbia delle associazioni

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MESSINA – “Paolo Todaro era uno stagionale della Forestale, è morto a 67 anni mentre svolgeva il suo servizio di operaio antincendio nel Messinese. Sull’incidente chiediamo certezze, verità. In attesa di risposte, chiediamo ai soliti noti di risparmiarci il vecchio copione bagnato di lacrime da coccodrillo”.

Lo afferma il segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino, che aggiunge: “Si ricordino tutti il nome di Paolo Todaro e quello degli altri forestali vittime del dovere, quando tornerà il momento di respingere attacchi ingenerosi e diffamatori ai danni della categoria. E quando finalmente verrà il momento di dare risposte alle giuste richieste di riforma regionale del settore. Continuiamo a sollecitare un percorso normativo fondato sulla stabilizzazione e valorizzazione professionale dei forestali, che preveda pure  l’immissione di nuove forze perché le carenze di organico – almeno 300  in meno gli operai nella sola provincia di Messina – e l’età media del comparto tornino a essere compatibili con le pesanti esigenze di questo lavoro, affrontato peraltro in strade interne di cui abbiamo più volte denunciato la pericolosità”.

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“Chiediamo, inoltre, la dotazione di risorse e mezzi adeguati a un’attività di fondamentale importanza per la tutela della Sicilia e dei siciliani – conclude Marino – Ecco le nostre rivendicazioni, adesso abbiamo una ragione in più per portare avanti questa battaglia!”.

L’INTERVENTO DEL SINALP – Ad intervenire anche la segreteria regionale del Sinalp, per bocca del Direttore Regionale Andrea Monteleone e del Segretario Nazionale Forestali Matteo Cannella: “Vogliamo ricordare a tutti che a 67 anni è impossibile affrontare un incendio incontrollato in piena estate con temperature che rasentano i 40 gradi – scrivono – A quest’età non si hanno più i riflessi di un trentenne e a causa di normative volute dai nostri politici, alternatesi nel tempo al Governo della Sicilia, che non hanno previsto il normale e fisiologico decadimento fisico che ogni uomo subisce con l’incedere degli anni, è stato condannato a morte un lavoratore”.

“Purtroppo Paolo Todaro non è il primo – proseguono Monteleone e Cannella – ma l’ultimo di una serie di forestali che muoino adempiendo il loro dovere, e come SINALP ci chiediamo quanti forestali dovranno ancora morire perchè finalmente il governo Regionale ‘trovi il tempo necessario’ a completare quella riforma del comparto che da ormai troppi anni attendiamo”.

Se veramente il Governo Regionale vuole onorare la morte di questo uomo – concludono i vertici del Sinalp – allora che metta al primo posto tra le sue molteplici emergenze, la soluzione definitiva dei precari forestali, dando finalmente dignità ad uomini e donne che da ormai troppi anni attendono questa agognata riforma”.

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