Salvati per due anni 26mila precari siciliani

palazzo dei Normanni, Palermo
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E’ il massimo che la Regione riesce a fare: non far perdere il lavoro precario, almeno fino al 2018. Altra cosa è creare le condizioni perché altri possano trovarlo, il lavoro, soprattutto i giovani. Che l’ARS abbia approvato il provvedimento che salva per due anni il posto ai precari degli enti locali è stato salutato da tutti come un gesto di grande spessore politico.

In realtà c’erano i sindacati ad incalzare i deputati regionali e soprattutto allarmati che si potessero creare nuove sacche di precariato con il giochetto degli emendamenti. Peraltro il provvedimento che fa passare almeno queste feste con un poco di serenità in più è stato votato favorevolmente da tutti tranne che dai grillini. Spetta ai comuni, adesso, far sì che entro il dicembre del 2018 vengano stabilizzati.

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A trarre vantaggio dal provvedimento dell’ARS sono oltre 20 mila precari siciliani (16 mila degli enti locali, 5 mila Asu, 1.500 precari delle Aziende sanitarie, altri 500 dipendenti a tempo della Regione e 3.200 ex Pip).

Una scappatoia, comunque, è stata trovata per le professionalità di cui potrebbero aver bisogno le amministrazioni per espletare servizi e funzioni essenziali: possono essere assunti con rapporti di lavoro flessibili, purché questo non comporti aggravi dei costi. Insomma, dovranno farlo a spese proprie.

Crocetta mette il cappello sul provvedimento per accattivarsi i precari: “E’ il nostro augurio di fine anno per tutta la fascia del precariato”, dice in una nota il presidente della Regione siciliana. Tutti i precari, gli Rmi, ex pip, Asu vengono prorogati e soprattutto nei confronti di queste ultime categorie viene riconosciuto il diritto alle ferie, alla malattia, alla maternità che fino ad oggi non era stato riconosciuto. E’ una grande pagina di dignità, che abbiamo voluto dare a tutti i lavoratori precari della Sicilia”. Dispensatore di dignità, quindi, perché chi lavora esca fuori dalla precarietà.

Grande dichiarazione politica che viene completata da quella finale. “Adesso – conclude nella nota il presidente – pensiamo ai disoccupati”.

Crocetta , quindi, penserà ai disoccupati siciliani. Le prossime elezioni regionali, per le quali è iniziata la bagarre per la candidatura a presidente-governatore, saranno nell’autunno del prossimo anno. Il pensiero resterà tale, prevedendo che ci sarà un finale di legislatura ardente e che nessuno vorrà dare vantaggi a nessuno, a discapito dei disoccupati , del mondo delle imprese e di chi produce lavoro, occupazione.

Una controprova?  L’ARS ha approvato l’esercizio provvisorio del bilancio per due mesi. E dopo?

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