Mercoledì 28 dicembre, dalle ore 20, il Ma Musica Arte, il club di via Vela, si trasforma per il quarto e ultimo appuntamento in una “factory” polifunzionale. Con “Scie in Cortile”, realizzato in collaborazione con Spazio creativo itinerante etneo – arte, diffusione culturale e artigianato per la divulgazione di uno stile di vita consapevole e sostenibile – in diverse aree del Ma mercatino, design, art, cibo e musica sono le anime di un vero e proprio viaggio che promuove non solo la cultura del riciclo e del “fatto a mano”, ma anche l’arte nelle sue molteplici espressioni, dalla letteratura alla fotografia, dalla buona cucina al bere bene passando ovviamente per la nostra specialità, cioè la buona musica.
E proprio per la letteratura, lo scrittore siracusano Mario Fillioley, alle 20.30, presenta il suo “Lotta di classe. Diario di un anno da insegnante in prova” (minimum fax) ospite delle feste di “Leggo. Presente indicativo”, con la conduzione di Giuseppe Lorenti, le letture di Maurizio Modica e le musiche di Daniele Salamone, in collaborazione con Radio Lab e Libreria Vicolo Stretto.
Cosa vuol dire stare in classe ai tempi della “buona scuola”, delle lavagne multimediali e degli iPhone sotto il banco?
Mario Fillioley ci porta con lui dentro le aule, tra i corridoi durante la ricreazione, nelle stanze dei professori, e ci regala un fantasmagorico diario di un anno di scuola – il suo primo da docente di ruolo – in un istituto distante ottocento chilometri da dove ha vissuto fino a quarant’anni.
Da settembre a giugno si mescolano ricordi personali, la voglia di provare metodi nuovi, la paura di sbagliare e lo scetticismo verso chiunque pensi di avere in mano la soluzione su cosa voglia dire oggi educare.
Ne viene fuori una commedia a metà tra Woody Allen, David Sedaris e Domenico Starnone, il cui protagonista è un professore sempre vicino ai ragazzi e alle loro storie, un impacciato detective in quella landa misteriosa e avvincente che è l’adolescenza.
Ogni lezione si trasforma in un racconto esilarante e talvolta malinconico su quello che infine è il senso profondo della scuola: diventare grandi insieme.