Covid-19, Confcooperative Sicilia chiede più attenzione per le strutture socio-assistenziali

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PALERMO – Troppe incertezze nell’applicazione del Piano di prevenzione e controllo nelle strutture socio assistenziali alle prese con l’epidemia di Covid-19. E’ quanto denuncia Confcooperative Sicilia in una nota inviata all’Assessorato alla Famiglia e alle politiche sociali della Regione Siciliana, per venire incontro alle richieste di molte cooperative impegnate sul fronte delicato dell’assistenza, nelle ore difficili dell’emergenza sanitaria.

Nello specifico, malgrado il Piano di prevenzione preveda che le strutture si rivolgano alla Protezione Civile Regionale per la dotazione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), la stessa protezione civile avrebbe comunicato alle cooperative richiedenti che i dispositivi disponibili vengono consegnati solo alle strutture sanitarie, pubbliche e private dietro autorizzazione dell’Assessorato Regionale alla Salute, e che allo stato attuale non è prevista la consegna di DPI ad altre strutture socio-assistenziali, quali ad esempio case di riposo, comunità alloggio per anziani o per disabili psichici. A questi ultimi, infatti, i dispositivi potrebbero essere consegnati solo previa autorizzazione dell’Assessorato Regionale alla Salute.

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E ancora, si riscontrerebbero difficoltà sul piano logistico, essendo gli enti destinatari della nota, realtà che sono obbligate all’applicazione degli standard organizzativi e strutturali (dettati dalla L.R. 22/86) tali da rendere nella maggior parte dei casi inattuabile la suddivisione in reparti dei locali esistenti, o altri interventi di isolamento di soggetti potenzialmente positivi al Covid-19. Da ultimo Confcooperative Sicilia evidenzia la situazione di ritardo cronico nei pagamenti da parte degli enti locali per servizi già erogati dalle strutture socio assistenziali, oggi reso ancora più insopportabile dall’emergenza sanitaria in corso.

Per questo l’associazione datoriale chiede all’Assessorato di attuare alcune misure:

  • consegnare anche alle strutture del privato sociale i dispositivi di potezione individuale;
  • Concordare con l’Assessorato Regionale alla Salute le modalità più adatte a verificare la positività di ospiti delle strutture socio assistenziali, e conseguentemente di individuare strutture più idonee ad ospitarli (Covid Hotel o quant’altro) per il periodo della quarantena, stante la sostanziale impossibilità di compartimentare strutture vincolate da precisi standards imposti dalla normativa vigente;
  • disporre agli enti locali di erogare in via prioritaria i pagamenti, dovuti per servizi già resi, alle strutture socio assistenziali che operano in nome e per conto della pubblica amministrazione.

Misure che rappresenterebbero risposte concrete alle cooperative sociali e ai loro lavoratori, in coerenza agli obiettivi che il Governo ha dichiarato di volere raggiungere con i recenti provvedimenti nell’ambito dell’emergenza Covid-19.

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