Decreto Imprese, cosa c'è nell'ultimo provvedimento varato dal Governo

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In attesa di individuare una strategia che riduca il rischio di una nuova ondata dell’epidemia, e magari anche una cura efficace – senza le quali potremmo ritrovarci nella drammatica situazione vissuta fino a pochi giorni fa -, dopo un parto travagliato durato l’intera giornata, in un susseguirsi di incontri, liti e mediazioni, il Governo ha varato due nuovi decreti. Uno finalizzato a sostenere tutto il sistema imprenditoriale e l’altro dedicato alla scuola, che prevede la cancellazione dell’esame di terza media, l’esame online per la maturità e il via libera all’assunzione di 4.500 insegnanti.

Il provvedimento a sostegno delle imprese si articola in tre capitoli: il primo garantisce liquidità alle aziende per 200 miliardi e altri 200 per l’export, attraverso il meccanismo delle garanzie pubbliche sui prestiti che saranno erogati dal sistema bancario. Per ogni euro coperto dalla garanzia dello Stato gli istituti di credito ne dovrebbero stanziare venti. Il secondo capitolo rafforza i poteri speciali del Governo per proteggere le imprese strategiche; uno scudo che sarà allargato a molti settori: dall’energia all’alimentare, dalle banche alle assicurazioni. C’è infine il capitolo fiscale, che rinvia il pagamento di tasse e contributi di aprile e maggio al 30 giugno, sia per le imprese che hanno un fatturato fino a 50 milioni e una mancanza di ricavi del 33%, sia per le imprese che hanno un fatturato superiore e una perdita di ricavi del 50%. In questo provvedimento c’è anche il bonus-casa, vale a dire la sospensione dei termini delle agevolazioni.

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Ma ecco in pillole il decreto a sostegno delle imprese e della casa:

  • Prestiti per partite Iva e piccolissime imprese.

Le partite Iva e le piccolissime aziende possono ottenere un prestito immediato fino all’importo di 25 mila euro garantito al 100% dallo Stato. Poiché l’aiuto è legato al fatturato, possono chiedere 25 mila euro quei soggetti che hanno dichiarato ricavi fino a 100 mila euro. Il prestito deve essere erogato senza alcuna valutazione di merito creditizio e senza aspettare il via libera dal Fondo di Garanzia e va restituito in 6 anni con 2 anni di pre-ammortamento.

  • Finanziamenti per imprese medio – grandi.

Per queste tipologie di aziende ci sono due diversi meccanismi di erogazione del credito, sempre legate però al tetto massimo del 25% del fatturato. Le aziende aventi fino a 499 dipendenti potranno ottenere prestiti con una copertura al 100% : il 90% con la garanzia dello Stato e il restante 10% con la garanzia di un Consorzio Fidi. Per finanziamenti superiori a 800 mila euro la garanzia è sempre del 90% ma con valutazione del merito creditizio da parte della banca. Per le aziende che superano i 500 dipendenti la garanzia sarà data dalla SACE obbedendo a diversi scaglioni: per le imprese con un fatturato fino a 1,5 miliardi di euro e meno di 5 mila dipendenti lo Stato garantirà il 90%; per le imprese che fatturano tra 1,5 e 5 miliardi di euro e hanno più di 5 mila addetti la garanzia scende all’80%; per le aziende che fatturano più di 5 miliardi di euro la garanzia sarà del 70%.

  • Scudo contro le scalate delle aziende strategiche.

Questo strumento intende bloccare le operazioni societarie ostili o comunque non gradite, come Opa e ingressi nel capitale lanciate da aziende della Unione Europea e non soltanto nei settori tradizionali, come l’energia e la difesa, ma anche nei settori assicurativi, creditizi, finanziari, alimentari, dell’acqua, della Salute della sicurezza del trattamento o dell’archiviazione dei dati. Il meccanismo, in base alla norma, scatterà quando un’acquisizione supererà il 10% all’interno dell’UE.

  • Tasse rinvio delle scadenze di aprile e maggio.

Il rinvio a giugno delle scadenze di aprile e maggio riguarda sia le imprese con un fatturato di 50 milioni di euro che nel mese di marzo hanno perso almeno il 33% del fatturato, che quelle con un fatturato superiore ma con una perdita di almeno il 50%. I versamenti – Iva, ritenute e contributi – andranno pagati entro il 30 giugno o in 5 rate mensili. Per gli acconti in auto-liquidazione di giugno non scatteranno sanzioni nei confronti per chi versa l’80% del dovuto basandosi sulle previsioni di incassi del 2020. Per gli autonomi con ricavi o compensi non superiori a 400 mila euro non vale il sostituto d’imposta alle ritenute d’accordo per aprile e maggio, a patto che non abbiano sostenuto spese per prestazioni di lavoro dipendente o assimilato. Le ritenute vanno saldate in unica soluzione entro il 31 luglio o in 5 rate mensili dello stesso importo. Per questa categoria il termine per consegnare le certificazioni uniche è differito al 30 aprile.

  • Sostegno alle esportazioni

Con questa misura lo Stato assicurerà 50 miliardi di garanzie date dalla Società per l’internazionalizzazione (SACE) agli esportatori, liberando 50 miliardi per nuove garanzie che consentiranno all’export di ripartire. A queste garanzie nel 2021 si aggiungono altri 200 miliardi per nuovi investimenti. La norma prevede anche un ruolo più forte del Ministero degli Esteri in materia di export e una più stretta collaborazione con il Ministero dell’Economia per sostenere le imprese nei mercati esteri.

  • Bonus casa sospensione termini agevolazioni.

Questa norma assicura la sospensione generalizzata dei termini per non perdere i benefici per chi ha acquistato una prima casa con l’obbligo di rivendere un altro immobile entro 12 mesi; per chi ha venduto l’appartamento prima dei 5 anni con l’obbligo di acquistarne un altro entro 18 mesi; e l’obbligo di trasferire la residenza nella nuova casa acquistata con le agevolazioni fiscali sempre entro 18 mesi. I termini sono sospesi fino alla fine dell’anno, di conseguenza il conteggio delle scadenze ripartirà a gennaio del 2021.

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