Il Decreto denominato “Cura Italia” riporta alla memoria il “Salva Italia” approvato dal Governo Monti nel dicembre del 2011, quando sul nostro Paese imperversava un’altra emergenza di tipo finanziario allora percepita come pericolosissima, meno epocale però di quella di oggi.
Il Decreto approvato ieri – che dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni – impegna 25 miliardi di euro, quasi un’intera manovra di bilancio. Si dà già per scontato però che le misure adottate non basteranno, di conseguenza si pensa di approvare ad aprile un nuovo Decreto finalizzato alla proroga di alcuni interventi di emergenza in corso e a iniziative in grado di rilanciare l’economia e di stimolare i settori maggiormente colpiti dal coronavirus, come il turismo.
Nel Decreto “Cura Italia” sono contenute anche le norme sulla nazionalizzazione di Alitalia per la quale si impegnano altri 600 milioni; sulla sospensione, per due mesi a partire dal 23 febbraio, di tutti i licenziamenti; sul sovraffollamento delle carceri, con la previsione – tra l’altro – della detenzione domiciliare e del braccialetto elettronico per pene fino a 18 mesi; mini prestiti di importo non superiori a tremila euro erogati da banche ed intermediari finanziari, con copertura all’80% in garanzia diretta e al 90% in riassicurazione, concessi a favore di persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni. Per accedere al prestito basterà una dichiarazione auto-certificata. In favore dei soggetti beneficiari l’intervento del Fondo centrale di garanzia è concesso gratuitamente e senza valutazione.
Sono incluse nel Decreto anche norme a favore di cinema, teatri e cultura, con rimborsi con voucher per viaggi e pacchetti turistici e biglietti per spettacoli, musei e visite culturali annullati a seguito dell’epidemia. Infine nel Decreto, oltre alla norma che sospende le rate del mutuo sulla prima casa fino a 18 mesi per coloro i quali perdono il lavoro o vedono ridurre il lavoro da dipendente (a questa misura possono accedere anche autonomi e professionisti che con autocertificazione comunichino di aver registrato un calo di fatturato di almeno il 33%), ci sono pure 400 milioni per il trasporto aereo e una serie di aiuti a favore della stampa, tra i quali l’obbligo della pubblicazione degli avvisi legali e delle aste giudiziarie sui giornali locali.
Ma ecco, in pillole , tutte le altre misure di maggiore impatto relative a sanità, lavoro, imprese, fisco.
SANITA’:
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Forze armate. Per far fronte all’emergenza coronavirus sarà potenziata anche la sanità militare, per la quale con procedure di arruolamento straordinario il personale sarà aumentato di 120 medici e 200 infermieri: la ferma è di un anno. Viene incrementata la capacità di ricovero delle strutture militari con il potenziamento del Celio e l’acquisizione di 2 ospedali da campo, 6 ambulanze, farmaci e strumenti di protezione.
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Stipendi. Dopo le assunzioni già programmate con il primo Decreto del governo, il “Cura Italia” prevede ulteriori fondi per gli straordinari di medici e infermieri, il cui valore orario aumenterà. A tal fine è destinata la somma di 150 milioni che sarà trasferita alle Regioni attraverso procedure veloci in deroga alle norme vigenti.
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Requisizioni cliniche e alberghi. Il capo della Protezione Civile può requisire presidi sanitari di qualsiasi tipo, ad esempio anche cliniche private, attrezzature e mezzi quali ad esempio ambulanze. Attraverso i Prefetti possono essere requisiti anche alberghi o altri immobili per ospitare persone che non abbiano la possibilità per passare il periodo di quarantena o di autoisolamento o quello di sorveglianza dopo la guarigione.
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Controlli. Verifiche in porti e aeroporti; per contrastare il coronavirus è previsto il potenziamento degli uffici periferici del Ministero della Salute che effettuano le verifiche su passeggeri e merci presso porti e aeroporti. Oltre al rafforzamento della rete territoriale di assistenza nel contrasto al’epidemia possono essere coinvolte le strutture private non autorizzate.
LAVORO
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Congedi. I genitori lavoratori che hanno figli fino a 12 anni in casa per la chiusura delle scuole potranno ottenere un concedo straordinario fino a 15 giorni retribuito al 50% dello stipendio. Chi ha figli tra i 12 e i 16 anni potrà ottenere il congedo, ma senza retribuzione. In alternativa si potrà scegliere di ottenere un voucher baby sitter di 600 euro, una tantum.
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Assistenza. Chi assiste persone disabili potrà chiedere fino a 24 giorni in più di permessi nei prossimi 2 mesi grazie alla Legge 104 del 1992. I permessi previsti dalla Legge 104, che attualmente sono limitati a 3 giorni per ogni mese di lavoro, potranno essere aumentati di 12 giorni sia a marzo che ad aprile. Per questa specifica misura sono stanziati 550 milioni di euro.
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Bonus. Un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 è concesso ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. Il premio spetta a chi guadagna non più di 40mila euro l’anno ed è esentasse. Viene rapportato ai giorni di lavoro in sede e viene dato in via automatica dal datore di lavoro, se possibile ad aprile o a conguaglio di fine anno.
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Indennizzi. Per tutte le forme di lavoro precario o che non sono coperte da altri ammortizzatori sociali viene dato un aiuto di 600 euro, una tantum. Lo percepiranno le partite Iva, i collaboratori coordinati e continuativi, i lavoratori autonomi (artigiani e commercianti), i lavoratori stagionali, quelli impegnati in agricoltura e quelli impiegati nel turismo. Il contributo di 600 euro andrà anche ai lavoratori dello spettacolo o con redditi inferiori a 50mila euro. Questo bonus coprirà una platea di 5 milioni di persone.
IMPRESE
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Cassa integrazione. Sono destinati quasi 5 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, concessi per tutti per 9 settimane. A tal fine si prevedono 1,7 miliardi per la Cassa integrazione ordinaria e per trasformare in ordinaria la Cigs (328 milioni). Altri 3,3 miliardi serviranno per l’estensione della Cassa in deroga ai settori attualmente non coperti, compresi agricoltura e pesca. L’unica esclusione riguarda il settore domestico.
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Credito. Per le piccole e medie imprese è prevista una moratoria su prestiti e mutui fino al 30 settembre di quest’anno. I fidi e le aperture di credito non potranno essere revocati fino alla data anzidetta. Fino al 30 settembre è sospeso anche il pagamento delle rate dei mutui. Tali sospensioni saranno garantite dallo Stato attraverso il Fondo centrale di garanzia che viene rifinanziato con 1,7 miliardi di euro.
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Garanzie. Il Fondo centrale di garanzia coprirà prestiti fino a 5 milioni. Saranno ammissibili alla garanzia del Fondo finanziamenti a fronte di operazioni di rinegoziazione del debito del soggetto beneficiario, purché il nuovo finanziamento preveda l’erogazione allo stesso soggetto beneficiario di credito aggiuntivo in misura pari ad almeno il 10% dell’importo del debito residuo in essere del finanziamento oggetto di rinegoziazione.
FISCO
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Tasse. Per tutti i contribuenti sono sospesi gli adempimenti tributari diversi dai versamenti, per il periodo che va dall’8 marzo al 31 maggio di quest’anno. Per quando riguarda i versamenti sono sospesi per le partite Iva con ricavi sino a 2 milioni: questi soggetti potranno non versare quanto dovuto nel mese di marzo per imposte e contributi. Questi versamenti potranno poi essere fatti senza sanzioni e interessi entro il prossimo 31 maggio.
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Riscossione. Il Decreto sospende anche i termini delle cartelle di pagamento ed anche degli accertamenti esecutivi dell’Agenzia delle entrate e degli enti previdenziali in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio. I relativi versamenti dovranno poi essere effettuati entro la fine del mese successivo ovvero il 30 giugno. Sono altresì sospese le attività di controllo accertamento, riscossione e contenzioso da parte dei vari enti impostori.
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Negozi e botteghe. Artigiani e commercianti potranno ottenere un credito di imposta del 60% del canone di locazione di negozi e botteghe, relativo al mese di marzo, in considerazione dei mancati guadagni legati alle chiusure forzate. Previsto inoltre uno specifico credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per la sanificazione di locali e attrezzature di lavoro, con un massimo di spesa di 20mila euro.
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Donazioni. Le persone fisiche e gli enti non commerciali che effettuano elargizioni liberali legati all’emergenza Covid-19 a favore di Stato, Regioni, enti territoriali ed altri enti pubblici, associazioni e fondazioni, potranno fruire di una detrazione di imposta del 30%, con un importo massimo della detrazione pari a 30mila euro. Chi verserà le tasse senza sfruttare le sospensioni potrà essere menzionato, come riconoscimento, sul sito de Mef.