Decreto Cura Italia, Mannino (Cgil Sicilia): "Servono misure più incisive per precari e stagionali"

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PALERMO – “Il nuovo decreto del governo a sostegno dell’economia è certamente un passo importante, anche per la mole dello stanziamento. Dalle anticipazioni che arrivano, riteniamo tuttavia che ci vorrà qualcosa di più incisivo per il lavoro stagionale e precario che il prolungarsi dell’emergenza sanitaria metterà in ginocchio”: lo dice Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia.

“E’ impensabile – rileva Mannino – che allo stop del turismo, dei servizi, dell’edilizia, del lavoro agricolo si possa fare fronte con poche centinaia di euro”. Mannino riferisce che domani ci sarà un incontro tra sindacati e assessorato regionale al Lavoro per definire le linee guida per gli ammortizzatori straordinari in deroga e per discutere di misure per i settori oggi esclusi, come il lavoro domestico. Sul decreto del governo il segretario della Cgi dice: “Bene le misure per potenziare il sistema sanitario pubblico e quelle sul rafforzamento dei congedi parentali, che sarebbe il caso di rendere strutturali. Bene anche le misure sui pagamenti. La reale portata dei danni sull’economia e sul lavoro si saprà alla fine dell’emergenza Covid-19, però è facile prevedere che non saranno lievi, soprattutto se l’emergenza si prolungherà, cosa che renderebbe necessarie nuove misure e maggior i risorse. Oltre che ragionare sull’emergenza – sottolinea dunque Mannino – occorre dunque ragionare subito sugli interventi di medio termine per rilanciare l’economia e consentire al sistema di ripartire subito”.

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Per il segretario della Cgil “l’obiettivo deve essere rilanciare l’apparato produttivo accelerando le misure del Patto per il Sud 20-30 che prevede una spesa di 30 miliardi e accelerare la spesa di tutte le misure europee, dai fondi di coesione, ai Pac alle risorse per lo sviluppo rurale, per citarne alcune. La situazione da gestire non sarà facile – conclude – e l’unica cosa da fare è percorrere subito tutte le strade che consentano alla Sicilia di venire fuori dalla crisi”.

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