BERLINO – Missione molto positiva alla Fruit Logistica di Berlino. Il Distretto Agrumi di Sicilia torna dall’importante fiera internazionale nella capitale tedesca, innanzitutto con la disponibilità del ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, a incontrare la filiera agrumicola, accogliendo l’invito formale avanzato dal Distretto qualche mese fa. In più è stata molto positiva l’esperienza dello spazio unitario per tutti gli agrumi di qualità siciliani a marchio Dop, Igp e Biologico all’interno dello stand della Regione Sicilia. Infine, il Distretto ha potuto esprimere suggerimenti sulla nuova pac, politica agricola comune dell’Ue e sulla destinazione dei futuri fondi previsti dalla programmazione europea.
«Alla Fruit Logistica – afferma Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia – grazie all’assessorato all’Agricoltura della Regione quest’anno abbiamo dato dimostrazione di saper fare sistema. L’ha constatato anche l’assessore Edy Bandiera, che ha avuto grande attenzione per il corner con tutte le produzioni agrumicole siciliane a marchio di qualità. Il Distretto, in collaborazione con i consorzi di tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia Igp, dell’Arancia di Ribera Dop, del Limone di Siracusa Igp, del Limone Interdonato di Messina Igp, del consorzio Il Tardivo di Ciaculli e dell’associazione Limone dell’Etna, ha coordinato lo spazio comune riservato alle produzioni agrumicole di qualità all’interno dello stand della Regione Sicilia. Un esperimento che l’anno prossimo si pensa di valorizzare ancora di più, facendo avere agli agrumi siciliani una visibilità ancora maggiore».
Il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, ieri in fiera ha confermato che presto, in risposta all’invito del Distretto di qualche mese fa, icnontrerà i rappresentanti della filiera agrumicola siciliana. «Una volta al mese vengo in Sicilia, il 17 febbraio sarò a Palermo e in seguito all’invito ricevuto dal Distretto Agrumi la mia segreteria – ha detto il ministro – fisserà a breve una data per incontrare la filiera agrumicola».
Intanto, «saltato l’incoming di buyer e giornalisti cinesi per le restrizioni imposte dal coronavirus – aggiunge Argentati – il Distretto è già al lavoro per organizzare, nell’ambito del progetto Social Farming 3, una visita studio in Tunisia, a fine marzo, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’INAT. Un’occasione per operatori e imprenditori della filiera agrumicola siciliana di conoscere più da vicino l’agrumicoltura tunisina».
Il Distretto Agrumi di Sicilia è stato invitato anche all’incontro sulla nuova politica agricola comune dell’Unione europea, organizzato nello spazio di Italian Fruit Village. «Servirebbe lavorare affinché la nuova Pac – ha detto Federica Argentati – favorisca, con incentivi concreti e premialità nei singoli bandi, l’aggregazione delle imprese che partecipano a strumenti complessi di filiera e che adottano metodi anche innovativi di tutela ambientale e del consumatore. In questo quadro si apra la partecipazione, anche nei tavoli di programmazione, a strumenti come i Distretti, che ancora non possono accedere ai fondi europei come beneficiari. Inoltre, in Italia si punti all’innovazione organizzativa e a piani strategici di filiera”.
“Infine – ha suggerito Argentati – si punti a fare realmente sistema, ad incentivi per i Consorzi di tutela delle produzioni Dop e Igp, alla promozione dei marchi di qualità anche con fondi a regia nazionale con rispetto dei marchi privati, a una burocrazia più snella. Si continui a supportare le OP con strategie anche adeguate ai diversi territori e nei PSR si prevedano magari meno misure, ma indicate con nomi più comprensibili invece che con numeri per soli addetti ai lavori e capaci di dialogare con altri fondi europei a sostegno di una strategia più chiara ed efficace».