Beni confiscati alla mafia: seminari CAT di Confcooperative

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SICILIA – Al fine di creare un incontro da domanda e offerta, tra la richiesta di servizi ed esperti qualificati, il Centro di Assistenza Tecnica Cooperativo di Confcooperative ha avviato una serie di incontri in diverse città siciliane. Si è partiti a metà dicembre e si finirà nei prossimi giorni.

Particolare rilevanza è stata riservata ai beni confiscati alla mafia: “ A distanza di quasi dieci anni  dalla costituzione dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, ad oggi, la suddetta Agenzia, come si evince da moltecipli e autorevoli studi ( Fondazione con il Sud, Fondazioni ACRI, Nomisma, Libera…), non ha prodotto i risultati attesi né nello snellimento delle procedure né nella gestione e riutilizzo dei beni immobili -aziendali confiscati produttivi. I dati ufficiali – dicono i responsabili del CAT – forniti  dal ministero di Grazia e Giustizia e  dall’ANBSC  evidenziano come  le criticità non solo non sono diminuite ma è aumentata la mancanza di informazioni sui beni ad oggi utilizzati sia a fini istituzionali che sociali. Come bene si  evidenzia, in un recente studio effettuato dalla Fondazione per il Sud, di fatto, non sono disponibili, dati certi sul numero di beni utilizzati, nonostante i 21 milioni di euro destinati nel precedente ciclo della programmazione dei Fondi strutturali alla loro mappatura con i progetti REGIO (un sistema informatico del valore di 7 milioni di euro) e SIT-MP (un sistema informatico telematico del valore di circa 14 milioni di euro) nati proprio allo scopo di garantire un continuo scambio di dati e informazioni sui sequestri, sulle confische e sulla gestione dei beni confiscati. L’altra grave inadempienza è il mancato funzionamento  dell’albo nazionale degli Amministratori. Di fatto esiste l’albo nazionale degli amministratori ma non c’è l’obbligo di attingere dallo stesso per le nomine“. 
 

Il ruolo di Confcooperative Sicilia che si è prefissato,  quindi, è quello di accettare questa nuova sfida e di coordinarsi con l’intervento degli enti pubblici  per far nascere nuova cooperazione in un contesto difficile ma a fortissimo valore aggiunto sociale e politico come quello dei beni immobili e delle aziende confiscate alle mafie.

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Molti sono gli strumenti utilizzati  all’interno di Confcooperative Sicilia per migliorare la gestione dei beni confiscati e sviluppare nuova cooperazione. 

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