ACI CASTELLO – I consiglieri comunali Ezia Carbone, Giorgio Sabella, Massimo Papalia e Turi Bonaccorso, nei giorni scorsi, hanno inviato una lettera alla soprintendente dei Beni culturali ed ambientali di Catania, Rosalba Panvini, per chiedere il ritiro del parere espresso dalla Soprintendenza sul progetto di traslazione del chiosco antistante il palazzo comunale.
Nei giorni scorsi, infatti, la giunta comunale a ridosso del ferragosto (assente il sindaco Carmelo Scandurra), ha approvato l’atto di indirizzo per lo spostamento e la ristrutturazione della struttura commerciale dal sito esistente al varco di ingresso sud di piazza Castello che, in posizione centrale, vedrà sorgere un manufatto di forma ottagonale con un diametro di 4 metri e un’altezza di 3,80 metri, per complessivi 13,10 mq di superficie, con i relativi lavori di scasso della piazza e della strada per consentire la realizzazione dell’impianto fognario per lo smaltimento delle acque bianche e nere, considerato che è prevista anche la realizzazione di un wc, andando dunque ben oltre la forma, la caratteristica e la dimensione dell’attuale chiosco.
“Pur riconoscendo il diritto del proprietario di richiedere una diversa collocazione dell’attività dall’attuale sito certamente poco sicuro ad un nuovo spazio, non comprendiamo alla fine come l’amministrazione comunale abbia dato assenso ad una proposta progettuale che non tiene conto delle caratteristiche ambientali ed architettoniche di una delle più belle piazze d’Italia, con il suo Castello normanno tra i più suggestivi al mondo e con lo sfondo dei Faraglioni dei Ciclopi – dicono i rappresentanti del civico consesso anche a nome di numerosi concittadini – Peraltro, a nostro avviso, quella che viene chiamata negli atti comunali ‘traslazione del chiosco esistente’ appare invece essere la realizzazione in esclusiva di una nuova costruzione”.
“Inoltre, visto l’impatto che il costruendo chiosco avrà sulla piazza centrale di Aci Castello, considerato che l’atto è stato adottato in assenza del primo cittadino, chiediamo a quest’ultimo chiarimenti sulla sua mancata partecipazione in giunta e, comunque, lo invitiamo a rendere pubblica la sua opinione in merito alla vicenda. Auspichiamo, infine, che gli enti sovracomunali rivedano i propri pareri, in primis la Soprintendenza dal punto di vista paesaggistico. Allo stesso tempo, ci auguriamo che al netto di un necessario passaggio della vicenda in Consiglio comunale, quantomeno l’amministrazione avvii una profonda riflessione, ancor prima di dare avvio agli atti consequenziali, sia sul futuro di questo chiosco, che sull’intera regolamentazione della materia, così da evitare precedenti che possano ancor più deturpare il nostro straordinario territorio”.