Intervista a Gaetano Mancini: "Per il Sud servono strategie mirate. Nei Comuni in dissesto nessuno sia lasciato indietro"

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ROMA – Cambiare l’approccio nei confronti del Mezzogiorno, per far sì che da peso si trasformi in occasione e luogo di crescita per l’intero Paese. È il senso dell’incontro tenutosi lunedì pomeriggio a Palazzo Chigi tra i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative (AGCI, Confcooperative e Legacoop) e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla presenza del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, del Ministro per il Sud Barbara Lezzi e del Viceministro dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli.

Molti i temi portati al tavolo dai rappresentanti delle cooperative, a cominciare appunto dal cambio di paradigma nei confronti del sud. Lo spiega ai microfoni di Hashtag Sicilia il Presidente di Confcooperative Sicilia Gaetano Mancini, tra i protagonisti dell’incontro: “Durante i lavori abbiamo sottolineato la necessità di guardare al Mezzogiorno in un’ottica strategica – dice Mancini – evitando di frazionare la spesa in mille rivoli come avvenuto anche nel recente passato. Abbiamo bisogno di una strategia complessiva, premessa per un rilancio vero del sud e quindi di tutto il Paese”.

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Sviluppo che sarà possibile soltanto attraverso la partecipazione, sottolinea il numero uno di Confcooperative Sicilia: “Per avere partecipazione dobbiamo investire sulla coesione sociale – spiega Mancini – un tema particolarmente caro alla nostra associazione. Abbiamo bisogno di risorse finanziarie mirate, destinate al terzo settore, ai servizi sociali, al mondo della scuola. Abbiamo rappresentato al premier Conte, che ha mostrato grande interesse, l’importanza che possono avere in questo contesto le specificità del movimento cooperativo, a partire dalla formula delle cooperative di comunità che sta ottenendo grandi risultati in molte realtà italiane”.

E ancora la situazione dei Comuni in dissesto, la maggior parte dei quali insistono proprio nel Meridione, e nei quali rischiano di essere messi in discussione servizi fondamentali per gli strati più deboli della società. “In questi Comuni occorre garantire i servizi e i crediti per le cooperative sociali che li erogano – prosegue il presidente di Confcooperative Sicilia – Oltre alla questione sociale, c’è la necessità di valorizzare temi di importanza strategica per il Sud, le produzioni agroalimentari di qualità, il turismo sostenibile, l’innovazione tecnologica. Abbiamo fatto presente, a tal proposito, che concentrare le risorse dell’industria 4.0 soltanto al centro-nord rischia di aggravare il gap già esistente nel Paese”.

Una tendenza che dev’essere invertita, insistono i rappresentanti dei cooperatori, per far sì che il Sud Italia possa trasformarsi da peso in risorsa. “Il Presidente Conte e i membri del Governo presenti hanno mostrato apertura e disponibilità nei confronti delle proposte avanzate – conclude Mancini – speriamo che il percorso avviato possa concretizzarsi in azioni sul territorio, per dare respiro ad una parte del Paese che se adeguatamente sostenuta potrebbe diventare un volano per lo svuluppo dell’Italia intera”.

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