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CATANIA – Quanto fosse importante essere lì, quanto fosse importante il percorso intrapreso e quante speranze riservino al futuro lo si leggeva nei loro occhi, negli occhi di questi giovani stilisti che sabato 8 giugno hanno chiuso la settimana di eventi del Madeinmedi, Mediterranean Design & Fashion Week.
Una serata in cui creatività e professionalità si sono incontrati per mettere in risalto moda, arte e design. Dal 3 al 9 giugno sfilate, shooting, concorsi per new faces, showreel, praemium a prestigiosi nomi e mostre di design. Un ricco programma, ideato dal producer dell’evento Marco Aloisi, che ha portato a Catania grandi brand del fashion system internazionale. Come YKK, acronimo di Yoshida Kogyo Kabushikigaisha, sponsor ufficiale del Madeinmedi e gruppo leader mondiale degli accessori da chiusura che ha presentato “PRIFA”, la zip sulla quale è possibile stampare, diventando così invisibile. Sono stati realizzati shooting fotografici dei brand Luca Larenza, HurricaneB, Falconeri e Area 98. In particolare Area 98, azienda che si distingue nel mercato dell’eyewear, ha presentato al Madeinmedi 15 occhiali frutto della seconda edizione del “Coco Song Award”, contest nato in collaborazione con Harim. I Progetti finalisti sono stati: “Shadow” by Annalisa Micieli, “Sun-Mao” by Francesca Cannella, “Landscape” by Michela Randis, “Sumi-e” by Elisa sanfilippo, “Beizi” di Irene Sapienza.
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Tra gli appuntamenti di questa edizione, il casting “Are you ready?” che ha visto la partecipazione di oltre 100 ragazzi, provenienti da tutta la Sicilia. E’ stato selezionato anche un modello per shooting fotografico di I Love Sicilia, noto magazine siciliano media partner del Madinmedi e I love Wedding, la guida al matrimonio perfetto
Durante la serata conclusiva che si è svolta sabato 8 giugno presso Viagrande Studios ad essere premiati sono stati Lucio Vanotti reduce dalla Settimana della moda milanese, considerato il “purista” della moda e Falconeri noto brand Italiano specializzato nella lavorazione del cachemire.
A chiudere l’evento sono state le creazioni dei giovani designer dell’Accademia Euromediterranea. In passerella Elisa Caminiti con “Impressed”, collezione ispirata allo street artist argentino, Felipe Pantone, ed ai suoi murales utopistici a favor di digitale: look basic, lineari, prendono vita da tessuti prevalentemente tecnici e si completano con una scelta di styling decisamente social. Con “The K Romance” Flora Chiera ha presentato al Madeinmedi 2019 l’immensa e recondita contaminazione tra romanticismo e aggressività: un viaggio intellettivo definito da un profondo intreccio artistico, geografico e riflessivo per raccontare la sua doppia percezione dell’amore e della sessualità. Corinne D’Antoni, con la sua collezione “Magellan”, ha raccontato un viaggio prettamente materico tra Giappone, India e Thailandia: soft, minimal e poco coreografici, look dalle considerevoli lunghezze manifestano una continuità spirituale che dalla terra si sprigiona intensamente fino a scalfire l’animo umano. ART. 37 COST.” di Jolanda Faliti è contro la disparità di genere: styling e tessuti in questa collezione autunno/inverno, scelti dopo un’accurata ricerca, vogliono rievocare l’essenza del lavoro manuale, con linee sobrie e pulite esaltano la particolarità della lavorazione dei colletti. “It has rumour” di Isabella Genovesi è un inno alla spensieratezza: ribelle nel concetto, la collezione racconta, nei colori e nelle forme, la voglia di risveglio dal torpore comune, forte l’impatto visivo dei sei look. Con “Time lied to us” Zelinda La Fico, al Madeinmedi 2019, fugge dalle rigide regole imposte dal tempo: look minuziosamente destrutturati che rivalutano la potenza del gentil sesso, cinta da elementi che stringono il corpo quasi a ricordare il movimento circolare del tempo. Con “Les Petits Sape”, Roberta L’Episcopo ha raccontato in passerella un’emergenza di riscatto individuale: la giovane designer nei suoi sei look rivela l’importanza della sartorialità italiana, il suo legame con l’influenza sensoriale scaturita dai giochi cromatici e l’amore per la famiglia con stampe personali, rimodulate, che ricordano disegni regalateli dai suoi nipoti. “Escapology” di Alessandro Marzo gioca con la stratificazione di preziosi tessuti e elementi voluminosi per rappresentare la pesantezza degli schemi spirituali arabi, in armonia con leggeri contrasti che ricordano invece il concetto di libertà sognata. “Walls around us” è la collezione di Davide Mazzaglia: forme urbans, con rivisitazioni contemporanee strettamente connesse alla tradizione maschile, tessuti rivisitati nella loro natura per essere versatili nell’utilizzo, valorizzati da ricami che rievocano gli elementi ispirativi del designer. Michela Montandon con la collezione “Sua cuique persona”, realizza un viaggio concettuale su le maschere radicate in ognuno di noi: l’uomo ricerca un intenso contatto con la terra e porta su di sé il forte legame con la cultura tradizionale etnica. Su linee basiche e geometriche, trame dal forte impatto cromatico sprigionano la potenza iconica delle maschere. In “Forza Manifesta” Anita Nicaso ha voluto svelare la donna che è in sé, immersa in un profondo e personale viaggio tra evoluzione e cambiamento: dalle linee semplici, la collezione è immersa nelle tonalità che rivelano la memoria della designer, dove antiche lavorazioni esaltano la sua passione per la ricerca e per la sperimentazione tessile. Con “Female Recognition”, Salvo Pecora racconta l’iconico universo femminile: Una femminilità opulenta accentuata da uno stile dark-elettronico con profonde scollature e proporzioni tipiche degli anni ’80. Beatrice Reale che porta in passerella “Walhalla”: outfit elaborati, dalle forme rigide ed ampie protette da un’intrecciata morbidezza, raccontano la tenacia femminile nel proteggere la propria eleganza. “Seitō”, collezione di Naomi Restuccia, ha portato in passerella una donna con una forte consapevolezza di sé, stilisticamente svelata dalla scelta di tessuti leggeri ma che celano le forme femminil, riscaldata poi da morbidezze dai toni pastello. In mostra, sempre durante la serata conclusiva, i gioielli realizzati dagli studenti dell’Accademia Valentina Carbone con la collezione “Therasia” omaggia l’isola di Vulcano, Alberto Gozzo con “Sashimono” interpreta la sua passione per la cultura giapponese e in particolare per la tecnica ad incastri, Salvatore Forzisi con “Postcard Taormina” prende ispirazione dall’amore che nutre per il mare e, infine, Gaetano Parisi con “Rome 2019” rappresenta il forte collegamento con il periodo storico che va dall’impero romano ad oggi, sua fonte di ispirazione.
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