CATANIA – L’impegno dei volontari della Caritas Diocesana proseguirà anche nei giorni delle celebrazioni pasquali. La mensa dell’Help Center (Stazione Centrale) sarà aperta a pranzo per la Santa Pasqua, giorno 21 aprile, subito dopo la Santa Messa che si terrà alle ore 12, e per il lunedì di Pasqua, giorno 22 aprile. Continuerà senza pause il servizio dell’Unità di Strada che quotidianamente incontra e ascolta le persone senza fissa dimora della Città, portando cibo, vestiti e beni di prima necessità. Servizi operativi anche per la festa della Liberazione, giorno 25 aprile. Per tutti gli altri giorni, come per il resto dell’anno, le attività si svolgeranno regolarmente.
Nel corso dello scorso anno, le due mense della Caritas Diocesana di Catania (“Help Center” della Stazione Centrale e “Beato Dusmet” di Librino) hanno preparato 215.400 pasti – una media di quasi 600 al giorno – per tutti i bisognosi che necessitano di cibo e ascolto. Un servizio quotidiano, senza pause nel corso dell’anno, che è permesso dagli oltre 600 volontari e dalle generose donazioni di privati cittadini e di aziende. In questo periodo pasquale, momento per la riflessione e la preghiera, la Caritas Diocesana intende ringraziare tutti i cittadini catanesi che non fanno mai mancare donazioni di cibo e vestiario.
Inoltre, si ringraziano i tanti panifici della Città, le numerose attività commerciali presenti all’interno del Centro Commerciale Porte di Catania e diverse aziende siciliane. Determinante il ruolo di associazioni, enti, ordini e organizzazioni che collaborano con le mense nel corso di tutto l’anno, tra queste si ringraziano la Caritas Carmelitana di Catania, rappresentata dall’avvocato Andrea Ventimiglia, gli “Amici del Rosario”, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme – Sezione di Catania “Card. S. Pappalardo” e l’Ordine Francescano Secolare (OFS).
La Caritas Diocesana, inoltre, ringrazia tutte le scuole di ogni ordine e grado che, nell’ottica di un’educazione alla solidarietà dei giovani, hanno organizzato raccolte alimentari, col coinvolgimento dei dirigenti, degli studenti e degli insegnanti, permettendo ad esponenti dell’organismo diocesano di raccontare il senso e l’importanza delle attività caritatevoli sul territorio.
Da segnalare anche il ruolo rivestito dal corpo di polizia locale e dalle Forze dell’Ordine, che destinano alle mense della Caritas Diocesana le merci sequestrate nel corso della loro attività di monitoraggio e controllo del territorio.
Nel giorno del Giovedì Santo, nel corso della Santa Messa del Crisma nella Cattedrale di Catania, sono state consegnate delle offerte personali da parte del clero catanese per la carità a favore della Caritas Diocesana.
Don Piero Galvano, direttore della Caritas Diocesana, ha voluto esprimere degli auguri e ringraziamenti personali: «Buona Pasqua a tutti! Pasqua significa “passaggio”: come Cristo è morto ed è stato risuscitato dai morti, così anche noi dobbiamo “passare” dalla morte alla vita, cambiando modo di pensare e di vivere. Facciamo nostro il messaggio di Papa Francesco che, durante il recente Viaggio Apostolico in Marocco, presso la Sede della Caritas diocesana di Rabat, ha comunicato nel suo incontro con i migranti: “Ciò che è in gioco è il volto che vogliamo darci come società e il valore di ogni vita. Si sono fatti molti e positivi passi avanti in diversi ambiti, specialmente nelle società sviluppate, ma non possiamo dimenticare che il progresso dei nostri popoli non si può misurare solo dallo sviluppo tecnologico o economico. Esso dipende soprattutto dalla capacità di lasciarsi smuovere e commuovere da chi bussa alla porta e col suo sguardo scredita ed esautora tutti i falsi idoli che ipotecano e schiavizzano la vita; idoli che promettono una felicità illusoria ed effimera, costruita al margine della realtà e della sofferenza degli altri. Come diventa deserta e inospitale una città quando perde la capacità della compassione! Una società senza cuore… una madre sterile. Voi non siete emarginati, siete al centro del cuore della Chiesa”».
«Il Signore Risorto ci aiuti a fare la “nostra Pasqua” – ha concluso Galvano – riconoscendoLo in ogni volto umano, superando e vincendo l’indifferenza e il silenzio».