CATANIA – Hanno tra i 16 e i 18 anni i 5 ragazzi autori, lo scorso 21 marzo, di una orribile aggressione a danno di un 18enne che si trovava davanti l’istituto per un volantinaggio che annunciava per l’indomani un corteo a difesa dei valori della patria.
Tra gli aggressori anche una ragazza: i 5 sono stati raggiunti da una misura cautelare emessa dal tribunale dei minori. Per uno di essi è stato disposto il collocamento in comunità, mentre per gli altri la misura della permanenza in casa.
Gli stessi sono stati ritenuti responsabili del reato di lesioni personali gravi in concorso, con le aggravanti dell’ aver commesso violenza in più persone riunite, dell’aver agito con crudeltà e per motivi abietti ed infine dell’aver agito con armi avendo più persone utilizzato caschi da motociclista.
La vittima, aggredita da circa 30 giovani, all’inizio è stata colpita in pieno volto da un pugno sferrato da uno dei ragazzi, mentre una ragazza gli prendeva i volantini intimandogli di non consegnarli a nessuno; a loro si sono aggiunti numerosi altri giovani che gridavano ad alta voce, istigandosi vicendevolmente; inoltre, mentre il giovane era ancora a terra, molti lo colpivano al viso con caschi da motociclista pur sanguinando vistosamente e sebbene chiedesse aiuto implorando di smettere.
Al ragazzo, finito il pestaggio e recatosi in ospedale, hanno diagnosticato la frattura composta dello zigomo sinistro con ferita lacero contusa ed una contusione periorbitaria destra. Le immediate indagini avviate dalla DIGOS hanno permesso di appurare che l’aggressione perpetrata aveva un chiaro sfondo politico-ideologico, dettato dall’opposta appartenenza degli aggressori, molti dei quali già noti quali militanti dei collettivi studenteschi, ovvero articolazioni dei centri sociali “Liotru” e “Colapesce” i quali abusivamente occupano strutture site nel centro storico catanese. Il fine ultimo di questi aggressori, emerso sin da subito, era quello di impedire la pubblicizzazione di un corteo attraverso il quale si sarebbe dovuto commemorare l’Anniversario dell’Unità d’Italia. La celere risposta della DIGOS della Questura di Catania, dietro coordinamento della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, ha pertanto fornito, con le odierne misure, una risposta la cui tempestività è volta prima di tutto ad evitare una pericolosa spirale di violenza politica, scongiurando i rischi, sempre dietro l’angolo, di un ritorno al passato che il Paese vorrebbe aver consegnato definitivamente alla storia.