Agenzia delle Entrate, oggi in sciopero anche i 400 dipendenti di Catania e provincia. "Chiediamo l'immediato sblocco del salario accessorio"

Prefettura di Catania
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CATANIA – Scioperano per l’intera giornata di lavoro, e hanno manifestato stamattina davanti la sede della Prefettura di via Etnea contro il blocco del salario accessorio e delle progressioni economiche,  i 400 dipendenti di Catania e provincia, dell’Agenzia delle entrate della Direzione provinciale. La protesta è stata promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Confsal Unsa e Flp, rivendica in particolare “l’immediato sblocco delle somme del salario accessorio per gli anni 2016 e 2017, nonché l’immediata conclusione della terza tranche delle progressioni economiche.  I circa 35 mila dipendenti dell’Agenzia guidata da Antonino Maggiore, con manifestazioni e presidi organizzati in tutti il territorio nazionale, stanno incrociando le braccia, rinunciando al relativo trattamento economico, per dare voce e concretezza ad una protesta, ampia e convinta, a sostegno delle proprie buone ragioni”.

I rappresentanti sindacali hanno segnalato al prefetto di Catania, Claudio Sammartino, che “un mese non é bastato ai vertici datoriali dell’Agenzia che, incredibilmente, hanno deciso di mettere in discussione una parte storica e consolidata del salario accessorio del personale relativo al 2016 e 2017 in forza in una interpretazione temeraria e unilaterale degli accordi già sottoscritti con i sindacati, che hanno registrato il nulla osta della Corte di Conti e della Funzione pubblica.

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Di fatto, è intollerabile che a distanza di tre anni dal raggiungimento degli obiettivi tanto sbandierati, latita ancora il pagamento delle spettanze dei funzionari che quegli obiettivi hanno raggiunto con tanto sacrificio e abnegazione.

Per colpa dei ritardi e delle indecisioni dell’Agenzia, inoltre, si è procrastinata in modo inaccettabile la trattativa per definire la terza fase delle progressioni economiche necessaria, nonostante gli accordi raggiunti con tutte le organizzazioni sindacali, per dare il giusto riconoscimento a chi è restato fuori dalle due precedenti procedure”.

 

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