Anche il cantante neomelodico Andrea Zeta tra gli arrestati nell'Operazione Z che ha inferto duro colpo a clan Santapaola-Ercolano

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CATANIA – Fa milioni di visualizzazioni con i suoi video e le sue canzoni, conosciuto e apprezzato dal pubblico, il cantante neomelodico Andrea Zeta è finito agli arresti questa mattina – insieme alla madre, al fratello e ad altri soggetti – nel corso dell’ “Operazione Z”, operazione antimafia che ha disarticolato a Catania il gruppo di San Cocimo  del clan mafioso Santapaola Eroclano.

Andrea Zeta – all’anagrafe  Filippio Zuccaro, 34 anni – è il figlio di Maurizio Zuccaro, considerato il boss della cellula mafiosa del potente clan santapoliano. Proprio Maurizio Zuccaro, nonostante fosse in carcere, continuava a gestire gli affari della famiglia e del suo gruppo criminale, impartendo ordini e operazioni da eseguire. Come quella estortiva a danno del titolare di un parcheggio vicino all’aeroporto di Fontanarossa. Proprio questo imprenditore ha denunciato la telefonata anonima nel corso della quale venivano chiesti 100 mila euro altrimenti la struttura sarebbe saltata. L’uomo, anziché piegarsi al pizzo, ha deciso di denunciare. Da qui una serie di indagini che hanno portato alla famiglia Zuccaro e ad altri soggetti. Sempre grazie alle indagini è emerso che una nota discoteca di Catania era costretta a scegliere la sorveglianza che veniva imposta e l’assunzione di personale indicato dai malviventi: gestione che però, precisano gli inquirenti, sarebbe finita anche nelle mire della cosca avversaria dei Cappello, capeggiati dal boss Massimiliano Salvo con la complicità del fratello Francesco.

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L’altro figlio di Zuccaro, inoltre, aveva acquistato tramite prestanome il 50% del ristorante Pititto di San Giovanni Li Cuti (ristorante ormai chiuso): “La parte restante era in mano a un socio inconsapevole che, dopo avere capito di essere in affari con Zuccaro, si è tirato fuori”, come dichiarato nel corso della conferenza stampa.

 

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