Dichiarazioni Ugl Sanità, il Commissario ODA: “Urzì continua a dire con non vere. Gli stipendi sono stati regolarmente accreditati, non appena avute le somme dall’Asp. All’ODA nessuno trattiene un euro dei soldi dei lavoratori”

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CATANIA – “In riferimento alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal segretario provinciale dell’Ugl Sanità, Carmelo Urzì, corre l’obbligo di ristabilire la verità dei fatti”, lo afferma il Commissario straordinario della Fondazione ODA, Adolfo Landi. “Urzì continua a pronunciare affermazioni non vere. Gli stipendi sono stati regolarmente accreditati, non appena la Fondazione ha ricevuto dall’Asp il mandato dei pagamenti per le prestazioni erogate. Dei motivi del ritardo nell’accreditamento degli emolumenti, indipendenti dalla volontà della Fondazione, i lavoratori sono stati correttamente informati tramite un comunicato interno, divulgato in data 08/03/2019. Preme ribadire ancora una volta, a beneficio di tutti, che l’ODA sta percorrendo un faticoso cammino di risanamento economico-finanziario, necessario a garantire la sopravvivenza dell’Ente, la continuità dei trattamenti agli assistiti e la tenuta dei livelli occupazionali. Nonostante questo, nessuno ha perso il posto di lavoro e l’elevato standard dei servizi erogati non ha conosciuto contraccolpi. Sappiamo bene quanti e quali difficoltà debbano affrontare i lavoratori quando ricevono lo stipendio in ritardo, e non smetteremo mai di ringraziare i nostri dipendenti per l’abnegazione con cui svolgono il proprio lavoro. Ma non accettiamo che un sindacato, dal quale ci aspetteremmo invece collaborazione in questa difficile partita che è la salvezza dell’Ente, metta in discussione la correttezza formale dell’operato di questa Governance. Dalla lealtà e dalla fiducia non si può prescindere, e noi non intendiamo derogarvi. Nessuno trattiene un euro dei soldi che spettano ai dipendenti e certamente non giova mettere in discussione il rapporto di convenzione che l’ODA intrattiene con l’Asp. L’Ugl sa bene che la risoluzione di tale rapporto configurerebbe la cessazione delle attività della Fondazione. Con conseguenze evidenti; su tutte, il licenziamento degli oltre 450 dipendenti, compresi i 25 iscritti al sindacato in questione. Conseguenze che, invece, centinaia di realtà del Terzo Settore catanese stanno patendo, finite sul lastrico a causa del dissesto del Comune di Catania. Non ci risulta che l’Ugl si sia schierata dalla loro parte con la stessa veemenza che mette nello screditare la Fondazione”. 

L’UGL etnea aveva chiesto  “un urgente incontro al direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania per denunciare l’atteggiamento che sta tenendo, ormai da diversi mesi, il Commissario straordinario dell’Opera diocesana di assistenza e chiedere un immediato intervento”.

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