Confcooperative in udienza da papa Francesco. Le voci dei cooperatori siciliani

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ROMA – Si è questa questa mattina, presso l’Aula Paolo VI in Vaticano, l’udienza di Papa Francesco con settemila cooperatori di Confcooperative. La confederazione, che nel 2019 compie un secolo di vita, si rifà sin dall’articolo 1 del proprio Statuto alla Dottrina sociale della Chiesa Cattolica, in cui il mondo cooperativo affonda le sue radici.

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A guidare la nutrita delegazione – i settemila cooperatori che affolleranno l’Aula Paolo VI rappresentano oltre tre milioni di donne e uomini soci e oltre 19.000 cooperative – il Presidente nazionale Maurizio Gardini. Presente anche un folto gruppo di cooperatori siciliani, guidati dal Presidente di Confcooperative Sicilia Gaetano Mancini. Ne abbiamo sentiti alcuni.

“Recarsi dal Santo Padre è una grande emozione – racconta ai nostri microfoni Ivan Mazzamuto, della cooperativa “La Normanna” di Paternò – a lui porteremo la nostra esperienza concreta di lavoro sul territorio, fatta di impegno e di confronto con le mille difficoltà quotidiane, e ascolteremo ciò che vorrà dirci per spingerci ad andare con ancora più forza in questa direzione”.

“Durante l’incontro dell’anno scorso il Papa ha detto che nelle cooperative il tutto è più della somma delle sue parti – ricorda Tino Cundari,  della cooperativa sociale Cas, Presidente della Federazione Sanità Sicilia – Il valore della sana cooperazione abbraccia tutti i settori dell’economia, ed è capace di diffondere, radicare e presidiare un principio di democrazia economica”.

“La cooperativa ha una caratteristica – prosegue Cundari – molti diventano imprenditori ma a nessuno è concesso di essere padrone. Questa formula può portare lontano, dando un valore aggiunto all’economia classica e individuando un livello superiore dove a contare sono le persone. La cooperazione coniuga fraternità, solidarietà, impegno sociale, altruismo, rispetto dell’ambiente e pace. La lotta per un mondo più giusto è l’aspetto peculiare del sistema cooperativistico”.

“Speriamo che la visita al Santo Padre ci dia la forza di andare avanti su questa strada – concludono i cooperatori – una strada che conduce verso un mondo coeso, dove progetto e obbiettivo si realizzano quotidianamente e dove sono le persone e non il profitto a rivestire un ruolo centrale”.

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